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Aggiornato: 25 giugno 2025


Pero` che ciascun meco si convene nel nome che sono` la voce sola, fannomi onore, e di cio` fanno bene>>. Cosi` vid'i' adunar la bella scola di quel segnor de l'altissimo canto che sovra li altri com'aquila vola. Da ch'ebber ragionato insieme alquanto, volsersi a me con salutevol cenno, e 'l mio maestro sorrise di tanto;

Che ne vòi fare? LUZIO. Ditegli se vol venir alla scola. CECA. , . Aspetta. LUZIO. Cosí farò. Oh! cagna! come l'è fresco, stamattina! Alla , ch'io mi sono levato troppo a buon'ora. E me sono scordato de fare collazione, ch'è peggio: benché madonna me ha dato un quatrino ché me ne cómpari una ciambella. MINIO. Oh! bon , Luzio. LUZIO. Buon e buon anno. Vòi venire? MINIO. , voglio.

Chi fu lo compositore di que' versi, li quali oggi furono da tutta la corte in una querza letti e biasmati? TRIPERUNO. Perché, caro maestro? sapeno forse come gli altri miei? LIMERNO. Di che? TRIPERUNO. Di mastro di scola. LIMERNO. Perché cosí ': «mastro di scola»?

MALFATTO. , : ce so' bello e andato. REPETITORE. Io me lli voglio scoprire. Ch'adimandate voi? RUFINO. Voglio questo mastro di scola che sta qui. Perché? MALFATTO. Site doi adesso. E' ve veggo bene, . REPETITORE. Volete forsi parlare con lui? RUFINO. , voglio. REPETITORE. Aspetta, adunque. Oh Malfatto! Tic, tac. MALFATTO. Che te manca a ti altro? REPETITORE. Opri questo hostio.

LALIO. Che ceci conditi son questi che mi volete dare, di mele o di zucchero? PROTODIDASCALO. Dico vocabuli ciceroniani. LALIO. Questi vocali son buoni da bere? PROTODIDASCALO. Son cose che quando sarete in etá piú provetta vi faranno onore nella scuola. LALIO. Io non vo' scola, altrimente.... Che volete da me? PROTODIDASCALO. Paulo ante vi ho visto uscir da questo ostio. LALIO. Che «ostia»?

Però che ciascun meco si convene nel nome che sonò la voce sola, fannomi onore, e di ciò fanno bene». Così vid’ i’ adunar la bella scola di quel segnor de l’altissimo canto che sovra li altri com’ aquila vola. Da ch’ebber ragionato insieme alquanto, volsersi a me con salutevol cenno, e ’l mio maestro sorrise di tanto;

Quando l'alma gentile, per cui sola moro la notte e poi rinasco 'l giorno, venne dal ciel, per farvi anco ritorno, in questa vita ch'è d'errori scola, Amor, che 'nqueto quinci e quindi vola, si le fe' contra di sue spoglie adorno, qual fier tiranno ch'al suo carro intorno ha tanti uomini e dèi, ch'al mondo invola.

Parola Del Giorno

branchetti

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