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Aggiornato: 25 giugno 2025


La Margherita nella sua poteva appena mutare quattro passi: nessun'altra luce che la scarsa d'un alto finestruolo, il quale usciva a fior di terra in un cortile, per modo che nei giorni piovosi l'umidit

Spesso, o perchè i luoghi di rifugio fossero scarsi, o scarsa la reverenza delle tombe, una medesima caverna era abitazione e sepolcreto ad un tempo, ed il focolare destinato al banchetto funebre era lo stesso focolare domestico, che seguitava a dar fiamma sulla fossa del morto.

Non si udiva alcun rumore. Ernesta spinse lentamente l'uscio e s'inoltrò in preda ad una commozione insolita. Da principio non vide nulla; gli occhi suoi, ancora impressionati dalla luce viva, non riuscivano ad afferrare un raggio nelle ombre fitte; quasi prima di vederlo, intese un passo, ed indovinò il dottore e sentì la larga mano posarsi sulle sue. Si fece ancora innanzi, e vide un'ombra nera nel mezzo, ed avvezzando l'occhio alla scarsa luce, riconobbe Leonardo seduto sopra un ampio seggiolone, colla testa appoggiata allo schienale e cogli occhi bendati.... Le si strinse il cuore, si sentì invadere da un'onda di piet

Ma intanto, Cesare la ringraziava con lo slancio, che la passione faceva in lui ribollire; chinato sulle mani della donna, le baciava minutamente. Egli così appariva, in vicenda alterna, or l'uomo cùpido, inquieto, fosco; ora, per una lieve speranza o per una scarsa grazia, il fanciullo entusiasta, sommesso, incurante del giogo.

So che l'ora è una goccia, che dal vertice scende al fiume per vie ridenti o cupe; or rugiada d'un fior, or scarsa lagrima ai dolori che spetrano la rupe. So che il Tempo tra i doni è il sol che esiguo Iddio comparte a' suoi figliuoli eguale; ma quel che il perde al bell'ordito ingiuria della sua tela povera e mortale.

È soltanto accesa la lampadina del moro, di cui biancheggiano i denti in uno stupido sorriso immobile. Nella scarsa luce si spande fantasticamente la sinfonietta del rosso. Sul divano dorme SONIA ZAROWSKA. Bella. Biondissima. Pallida, d'un pallore latteo. E nel pallore sembrano morti i suoi occhi sigillati dal sonno, orlati di bistro e cinti da un cerchietto livido. Non è distesa, supina.

Il giovine risensò a quella voce, rialzò l'avvilita fronte, ma non potè lasciar di volgere un'occhiata al suo povero quadro confinato in un angolo, sotto una scarsa luce. Poi, con tutta la calma possibile, fece contento quell'ambrogiano dabbene, spiegandogli l'argomento della pittura, e dicendogli che il quadro colla corona, fra i molti mandati al concorso, era il più bello.

Aspettava certi denari da un tale che era debitore di suo padre, ma che faceva orecchi da mercante. Per colmo di sventura, da due mesi gli si era inaridita quella scarsa vena di guadagno che egli ritraeva dal bottegaio, a cui teneva i libri. Una sera, andando dal suo Creso per la consueta bisogna, il povero giovine aveva ricevuto il suo congedo.

E' lei! è lei! urlò ad un tratto la vecchia, che aveva riconosciuto, aguzzando gli occhi nella scarsa luce, che veniva dalle finestre aperte e pel chiarore della luna nascente, il colore singolare dei mirabili capelli di Antonietta. E cominciò a cuoprirli di baci. Antonietta non seppe più rattenersi.

Avevano cenato sole, in silenzio, alla scarsa luce della lucernetta, inghiottendo i bocconi lentamente, poi la vecchia aveva alzato la testa, aveva fissato la nuora con tenerezza pietosa, e le aveva detto: Non farne delle solite, Serena, vai a letto, egli non verr

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