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Aggiornato: 24 giugno 2025
Si fermarono davanti ad una bellissima macchina, grande, rotonda, dove dal centro usciva il cotone e la lana a falde, e a mano a mano che passava da alcuni forellini messi in moto da ruote dentate, s'andava assottigliando, in modo che si avvolgeva in fili sottilissimi intorno alle centinaia di rocchetti, che giravano continuamente, come in una danza vertiginosa.
Anzitutto avevate a cansare una gran tavola rotonda, coperta con superba sprezzatura da un magnifico sciallo persiano, sulla quale erano posti, apparentemente a rinfusa, libri dalle carte dorate, sfere, mappamondi di porcellana, portasigari ed altri graziosi nonnulla, in mezzo ai quali regnava un telescopio, il quale, posto com'era, non aspettava altro che la notte e l'apertura della finestra, per ispecolare le stelle.
Diciott'anni sono trascorsi da quella sera fatale in cui un prete nero nero come la befana avea traversato la piazza della Rotonda per commettere il nefando delitto che abbiamo narrato e noi ritornando sulla stessa piazza vediamo appoggiato ad una delle colonne del Panteon un mendico avvolto nel solito mantello foggiato a toga. Non era questa volta una notte oscura di dicembre.
Ma egli ha più paura della vergognosa vita, che della bella morte, e si mette tutto nella misericordia del Signore, e alza la mano destra, e si segna, e poi piglia la spada, e volta il cavallo...... TAVOLA ROTONDA, C. 28.
Una matrona forse cinquantenne, rotonda e prepotente come una tinozza, era seduta quasi dirimpetto alla nostra tavola, e, non saprei per quali meriti singolari, tanto la clientela come il proprietario del ristorante Antiguo le andavano prodigando continui segni di rispetto.
A capo di tavola sedette il vicario con me a destra ed il curato d’X a mancina; dopo di questi veniva un grosso prevosto che russava da sveglio e poi il gobbo che ho detto, cosicchè la tavola essendo rotonda, il gobbo mi sedeva quasi dirimpetto.
Era una rotonda a cupola scoperta di marmo bianco, sostenuta da colonnati della medesima materia. Le due ali guardavano su lunghi cortili, lasciando vedere immense gradinate sulle sponde del fiume. Una fontana in mezzo, co' suoi zampilli, formava, cadendo un piacevole mormorio, e l'odore soave dei fiori profumava quel luogo delizioso.
Il profumo è l'anima dei fiori sentenziò l'amico, che da qualche tempo andava spigolando in un florilegio di bei pensieri; e per far la sentenza più rotonda e più significante, chinandosi sulla fanciulla, che pareva sprofondata nel seggiolone della mamma, soggiunse: E il sorriso è il profumo dell'anima. Ma ci son dei profumi acri che fan pensare più alle spine che non ai fiori.
La truppa aveva formato i fasci sulla piazza principale, riposandosi sugli allori dalle fatiche e vittorie del giorno. Dei cittadini, ritirati nelle loro case, non se ne incontrava uno solo per le strade. Al grande Albergo della Luna il campanello chiamava a raccolta i commensali alla gran tavola rotonda.
Quantunque una vasta tavola rotonda occupasse il mezzo di quello spazioso ammattonato a spina di pesce, c'era ancor posto in giro per una processione. Molti quadri e vecchie stampe occupavano le pareti, tra gli altri il ritratto d'un altro Beniaminus Crestus, notaio camerale, morto a Como nel 1771, che sotto una zazzera imponente accusava anche lui un musetto di buon cane barbino.
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