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Aggiornato: 9 giugno 2025


Le masse parallele dei soldati s'avanzano a scatti verso le alture rocciose, ornata senza posa, da invisibili batterie; folli lingue rosse e piume bianche.... Lassù! Lassù!

Le sue labbra rosse, pertanto, un po' rilevate agli angoli, un po' carnute davanti e ripiegate di fuori, annunziavano che la non era malaticcia e che non aveva la constituzione ascetica. Le sue grandi palpebre velavano sovente il bagliore delle sue pupille e le davano l'aria di una Vergine.

Chiacchieravano tra loro soli, a voce bassa, ridendo, canticchiando, giocando e infilando coccole rosse di pugnitopo, e ghiande verdi e gialle colle quali l'ambiziosetta si faceva collane e orecchini. Menico intanto si godeva quel riposo insperato, e la bimba, tutta gaia, faceva la donnina, attorno al piccolo infermo; o gli stava accoccolata vicino, sul saccone, deliziandosi al molle calduccio.

Qualunque cosa piuttosto di questo matrimonio! Mai, mai, mai! Filippo aveva ascoltato in silenzio, guardando il pavimento a piastrelle bianche e rosse e segnando col piede il ritmo d'una marcia. A un tratto sollevò il capo, afferrò le mani dell'amica, e chiese: Vuole venire con me? La fanciulla non capì subito. Dove? ella domandò. Via, lontano, fuori di Venezia, per sempre! incalzò Filippo.

L'altro era molto più giovane, tra i venti ed i trent'anni, vestito, con affettata noncuranza, a nero, con una gigantesca cravatta nera, annodata al collo; il suo volto era sbarbato, magro, dalle guancie infossate, dagli zigomi sporgenti, e con certe chiazze rosse, che si accentuavano quando egli s'infervorava nel discorso.

La costellazione dello Scorpione è una muta fucileria di stelle, sparate contro il lontano ma prossimo Sole. Ma se ne infiiiiischia laggiù la locomotiva di quel treno di guerra che corre stringendo nella sua pancia sotto le sue mani di grasso fumo il rovente Sole imbavagliato che urla lunghe griiiida rosse disperatissssssime e trionfali di fuuuuufufuoooocooo.

Sono dunque ben cattive le rosse! riprese Apriletta, stringendosi ai fianchi della madre.

Allora aveva voluto morire; era salito sul Monte Bianco, e giunto al grande altipiano, mentre guide e viaggiatori si riposavano facendo colazione, egli si era allontanato verso sinistra, dalla parte delle Roccie Rosse, e si era precipitato in un crepaccio, da cui fu tratto a grande stento cadavere, stecchito, come una massa di ghiaccio. Tutto questo mi disse la guida in un lungo racconto.

Vuotare voglio i vostri boccali d'argilla, le vostre pinte che hanno forma d'oca e i vostri barilotti rossicci... Da bere! Ancora da bere! Versate!... mentre mangio su questo piatto a colori le vostre buone pietanze con l'uova verdi e rosse di Pasqua salate dagli spruzzi dell'alto mare.

E il silenzio si fece profondo: toccava a lui a parlare, toccava a lui a rispondere. Il duca girò attorno l'occhio smarrito. Tutte quelle facce rosse, accese, lo fissavano mute, ansiose, aspettando: toccava a lui a parlare, toccava a lui a rispondere. Si rivolse al ministro.... Cosa doveva dire?... cosa doveva dire?... Le parole gli sfuggivano, gli sfuggivan tutte, tutte, tutte! Dio! Dio!

Parola Del Giorno

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