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Aggiornato: 6 giugno 2025
Quando di Caria si sciogliean le sarte, Rodi a le vostre destre era vil guerra, Per le labbra di voi le voci sparte Volean d'Europa soggiogar la terra; Italia, Roma, il popolo di Marte, Ciò, che da' sette colli entro si serra Allor si riponeva in fiamme e 'n pianti, Ed ora in lungo obblio son posti i vanti? Perchè non sento quì l'altiere voci, E non rimiro le sembianze istesse?
Prega per Rodi il gran Battista, e scende Angelo in Sciro, onde Amedeo ritrove; E 'l famoso Guerrier, poichè l'intende. Inver l'isola oppressa indi si move. Scorgelo Aletto, ed Ottomano accende. Perchè gli assalti alla citt
Se sostenga AMEDEO forza divina, O nol sostenga, oggi a pensar non vegno; Ma poi, ch'al pescador Rodi s'inchina, Ardo ver lei d'aspro immortal disdegno; E s'orrenda tentarsi alta ruina, Scuoter de l'onde, e de la terra il regno, Al fin s'è forza traboccarsi al fondo Per lei domar, traboccherovvi il mondo.
L'argomento dell'Autore dice così: «Nel X Sultana prega Ottomano a lasciare l'impresa di Rodi: Aletto ritorna all'inferno, e mena squadre di diavoli per soccorrere i Turchi.»
66 In Rodi, in Cipro, e per citt
A questi detti Alceo soggiunse: avvegna Che debba oggi Ottoman perder suo vanto, E mirarsi atterrar ciascuna insegna, Di forza ha l'asta d'AMEDEO cotanto, Par tuttavia, che paventar convegna Non trovi un giorno Rodi ultimo pianto, E sotto Turchi non trabocchi al fine, Sì l'armi impetuose ella ha vicine.
E disse: uscimmo dai paterni tetti Rodi a domar; taccio i piagati e i morti, Ma son d'assedio i difensor si stretti, Che speranza non han che li conforti: Or qual dunque timor n'ingombra i petti? Qual gelo i nostri cor rende men forti? Per lor giunse AMEDEO, forse direte? Ah vergogna! d'un sol dunque temete?
Per compensare i Cavalieri di S. Giovanni della perdita dell’isola di Rodi, passata, dopo lunghissimo possesso, a Solimano imperatore, Carlo concedette loro Malta e Gozzo . Per ciò dovevano i Cavalieri attestare la loro gratitudine e rinnovar la conferma della loro soggezione al Monarca di Sicilia con un formale tributo al suo rappresentante in Palermo.
Altri il busto real d'ostro, che splende Chiaro più tra' Fenici, umil circonda Sì che dal collo in sul ginocchio scende, E d'aurei fregi, e di gran gemme abbonda; Altri l'ostro superbo a cinger prende; Indi la spada, onde di sangue immonda Corse per l'Asia ogni riviera, ed anco Onde Rodi tremò, gli appende al fianco.
Sacrossi in Rodi, e su spalmate prore Tutte de l'Asia sbigottì le rive, E de' fieri ladron domo il furore, Mille lor vele gi
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