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Aggiornato: 6 giugno 2025
Così gridaro, ed oltra Rodi intesi Ben lunge i gridi fur, tanto gli alzaro, E tutti il petto a la vittoria accesi L'ozio via men, che la battaglia han caro; Gi
Dunque de l'aste, e dei guerrieri acciari La cura abbandoniam: nostri campioni, Nel tempo andato in guerreggiar ben chiari, Oggi saranno a noi difender buoni: Noi supplicando a' sacrosanti Altari Preghiamo il Ciel, ch'a Rodi oggi perdoni E sul nostro fallir piet
Mentre Folco, onde far Rodi secura, Rincora i suoi Fedeli, Angelo eletto, Che d'Argomedo ha presa la figura, In cheto AMEDEO guida ermo ricetto; Ma poi ch'ode colui tale ventura, L'esercito rassegna a se soggetto: Visita Trasideo la sposa, e veste La trapunta da lei candida veste.
Cammin facendo egli doveva eccitare il capitano generale Mocenigo a fatti importanti nella nuova stagione, visitare il re e la regina di Cipro, procurando di indurli ad unire la loro flotta, e finalmente maneggiarsi per lo stesso fine coi cavalieri di Rodi.
Che possa l'asta d'Ottoman fe' chiaro Asia, dicea, dove ei fermò l'impero, Ove, se regi le provincie armaro, Per loro morte ei più divenne altiero; Or sotto Rodi egli cadr
Rimembra, Oronte, ed indivina a pieno Per le passate le stagion future: Pria ch'Asia d'Ottoman soffrisse il freno Quante ore volser sanguinose e dure? Così di Rodi n'avverr
Musa, ch'alme corone al crine adorno Tessi di stelle, e di bei lampi ardenti, E dal Cielo, ove fai dolce soggiorno, D'ammirabile spirto empi le menti, Di' d'AMEDEO, come da Rodi intorno Tolse il furor de le nemiche genti, Quando a' Cristiani altar porgendo aita Il feroce Ottoman trasse di vita.
Tu, de' cui raggi luminosi, ardenti Più che Gange del sol gode la Dora, Come oggi Rodi afflitta, i suoi tormenti Ti metta in cor Gerusalemme ancora; Oh che loda! oh che pregio appo le genti Per cui la croce del gran Dio s'adora, Se col valor de la tua nobil spada Al bramato Giordan s'apre la strada?
Un mese dopo questi discorsi e gli altri del caffè dell'Aquila, Torino aveva la sua meraviglia, come Rodi, come Efeso, come Tebe, e come altre citt
I legni armati, onde patì gran scempi Per lungo spazio de' Cristiani il regno, A Rodi ei trasse, singolari essempi Ad infiammar l'altrui guerriero ingegno; Le vinte insegne ei ne fe' dono a i tempi Perchè di sua piet
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