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Aggiornato: 7 giugno 2025


Roberta era caduta sul divano, e nell'ombra dell'angolo si vedevan l'abito turchino a merletti bianchi, il volto cereo ed ovale. Le braccia erano abbandonate lungo il corpo. Sotto l'atteggiamento incerto, covava il terrore di chi aspetta un nuovo segno infallibile: ella attendeva un altro colpo di tosse, un rigurgito di sangue, la rottura d'una arteria, che la soffocasse in un lago di sangue; poichè nessuno meglio di lei conosceva tutte le possibilit

Illuminata dal male, Roberta appariva certi giorni veramente bella: un viso bianco e giovanile, che gi

Allora, vedendola tutta vibrare di nervosa esaltazione, e rilevando un nuovo sguardo angosciato di Emilia, Cesare si staccò adagio dalla finestra, e andò incontro a Roberta, la prese dolcemente per un braccio, e fiss

Quando sono rimasta vedova.... continuò Emilia, dolorosamente colpita che Roberta non l'avesse interrotta e l'obbligasse a compiere la frase, io ti ho promesso di non allontanarmi da te, e tu mi hai promesso la tua affezione più devota.... Dovevamo percorrere la nostra via insieme, veramente da sorelle.... Io non ho ancòra nulla da rimproverarmi.... E tu, Roberta? Non hai nulla da rimproverarti?

Vedi, che bisogna morire?... Non parlare, hai capito? Non dir nulla.... Il medico, non lo voglio.... Va via, anche tu.... Emilia rimase in piedi presso il letto, fisicamenta assorta nei romori della tempesta, che dalle sbarre delle gelosie proiettava il suo livido ghigno nella camera. Così, spoglia d'ogni attraenza materiale degli abiti, Roberta era l'ammalata.

Una sera in cui parlavan di matrimonio, Cesare aveva chiesto a Roberta quale sarebbe stato per lei il marito ch'ella avrebbe idealmente scelto; e come la fanciulla non sapeva sbrigarsene sùbito, il Lascaris seguitò, con una fievole punta d'ironia: Vediamo, per esempio: io so che sarei un marito eccellente. Se io, dunque, la domandassi in isposa, Lei accetterebbe?

Roberta scosse un poco la testa; ad occhi chiusi sembrava assorta nell'ascolto del male, dava tregua o saliva di grado in grado senza ostacoli? e il mutismo d'una rassegnazione interamente fisica le aveva invaso l'anima. Emilia, rimasta a guardarla, fece un gesto perduto, a sgombrar le visioni di certezza che andavano stringendola intorno. Con le mani serrate, immobile a' piedi del letto, ella pensava alla morte prossima; sua sorella doveva morire, forse quello stesso giorno, soffocata dal sangue rigurgitante nelle caverne dei polmoni. La fantasia, rinforzata dalla meccanica dei racconti uditi e delle memorie, dipingeva l'avvenimento, a grandi tratti prima, e poi ne' particolari più minuti e dolorosi: la donna si sentiva gi

Perchè mi hai detto tante cose tristi? Hai voluto punirmi? Emilia stava in piedi accanto al letto. Roberta, aggomitolata nella camicia azzurra, fissando gli occhi in alto, coi capelli sparsi sull'origliere ascoltava giunger di fuori il ritmo quadruplice d'un treno, il quale passava soffiando nella tenebra dei campi, lungo la tenebra del mare.

Fuori, a levante e a ponente, i lampi gareggiavano; sulla casa il tuono si trascinava con lunga eco; di momento in momento, la camera era infiammata da una vampa lividiccia, cui seguiva il crepitio secco d'una scarica elettrica. Roberta si drizzava a sedere, guardava Emilia negli occhi, e ricadeva sui guanciali.

Roberta notò che Emilia non la fissava negli occhi, e le sembrò di avvertire che un debole rossore salisse alla fronte della donna. Ebbe una stranissima piet

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