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Aggiornato: 20 giugno 2025
Tu eri la fredda rinunzia, il raggio di sole che diventa ombra; il cimbalo ed il sonaglio della danza nell’orchestra del canto liturgico; eri la ghirlanda sfogliata, il mazzo reciso, la semenza fuor dal granaio, il rosaio spezzato dal vento.
Tu ed io guarderemo tacendo il pallore dell’uomo che ti abbandonò. Vieni; le rose nascoste ancora fioriscono dai fragranti rosai; nostra è ancora la gioia del mondo; in noi sale scintillante la spuma del vino biondo; ridono, tremano, cantano gli archi dei pazzi violini... Non tutto è rinunzia e buia preghiera; se due sono le strade, forse la nostra è quella che passa nel cuore della vita.
Poco dopo reclinò la fronte, e si addormentò, d'un sonno leggero e dolce, come un bambino. Ah, se quel sonno avesse potuto ristorarne le forze! Ma quel discorso aveva profondamente contristati gli amici. Che significava quel senso di rinunzia a tutto ciò che fino allora aveva animato, quasi tenuto in vita il signor Almirante? Non forse l'istessa rinunzia alla vita?
La festa è finita. E non di meno può dirsi contenta di esserna uscita senza il pericolo non infrequente della rinunzia al chiostro, proprio all’ultimo istante, poco prima del solenne giuramento dei voti, dopo che per la educanda, per la novizia si sono sperperate somme ingenti in tutte le funzioni che precedono e conducono a questa, or ora compiuta.
Dopo otto giorni Mons. Serio, Vicario generale della Diocesi, si recava alla Martorana ad interrogare un’ultima volta, e ad esplorare l’animo di D.a Luisa, e n’avea la conferma letterale delle dichiarazioni precedenti della Madre Abbadessa: e con questo la rinunzia formale dei suoi beni, «acciò più libera e sciolta applicar si possa a servire Sua Divina Maest
A che cosa mi era valsa la rinunzia a quei piaceri, a quelle gioie, che aveva reso grave ed austera la mia giovinezza? E perchè mai dovevo continuare a persistere in tale rinunzia senza ragione e senza scopo, senza compensi di sorta alcuna?
Eravi un biglietto dell'avo di don Francesco, col quale ordinava al cavaliere suo figlio nei termini più duri di apporre la propria firma ad un atto di rinunzia, col quale anche lo si diseredava, e che gl'inviava da un servo fidato. È la pergamena distrutta da donna Livia, pensò il conte.
Tratto tratto si fermava lì sui due piedi, senza che ne apparisse il perchè; rotava gli occhi, si mordeva le labbra, crollava la testa, quindi ripigliava l'aìre. Ahi, padre Anacleto! Quanto mutato da quel degno priore d'una volta, che viveva contento a San Bruno, nella placida rinunzia e nel benevolo disprezzo dell'universo mondo! Era lui che aveva inventata la frase. E su lui la natura, eterna prepotente, vendicava l'umanit
Non fate questo, i vostri reclami sono sì giusti.... Io stessa, senza poter sospettare che voi foste figlio del cavaliere dell'Isola, desiderai vivamente vedervi reintegrato. Cielo! quale avvenimento impreveduto! La vostra rinunzia offenderebbe ora il duca, gli desterebbe mille sospetti.... Ma allora come non vederlo? Rimettetevi in vostro zio....
E gli arabeschi, e le dorate, ingenue Pitture son raschiate, e nulla resta Della prima parvenza e del bell'impeto Delle sere di festa. Triste rovina avvolta nella polvere, Pur bella ancora per le svelte forme! Simile all'uom che all'avvenire torbido Stanco rinunzia e dorme. Tra le nubi del ciel, beffardo irrompere Scorgeasi un raggio sulla terra serena. Guardai.
Parola Del Giorno
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