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Aggiornato: 23 luglio 2025
Io quando vidi la immagine della Beatrice Cènci, che la pietosa tradizione racconta effigiata dai pennelli di Guido Reni, considerando l'arco della fronte purissimo, gli occhi soavi e la pacata tranquillit
Io mossi li occhi, e 'l buon maestro: <<Almen tre voci t'ho messe!>>, dicea, <<Surgi e vieni; troviam l'aperta per la qual tu entre>>. Su` mi levai, e tutti eran gia` pieni de l'alto di` i giron del sacro monte, e andavam col sol novo a le reni. Seguendo lui, portava la mia fronte come colui che l'ha di pensier carca, che fa di se' un mezzo arco di ponte;
Ma se fosse rimasta, lo avrebbe forse fermato? Ella aveva la mente in un cerchio di follia, e si volse d'un tratto a guardar lo spettro che le stava alle reni, minacciandola di continuo. La carrozza partì.
Signori del Tribunale, e non ho letto tutto, potrei leggere a pagina 115 almeno: «O dolci mani, reni profonde, torsi rotondi...», ecc. E poi c'è anche di peggio. Leggo a pagina 176: «Quel bacio non finir
Chi volle andare al fondo di quella evidente macchinazione fu il giornalista Giuliani, avvezzo per lunga e non lieta consuetudine del suo ufficio, a scrutare i cuori e le reni, per ogni atto degli uomini a metter sempre il naso nelle quinte, sul teatro della vita.
Pel brivido che quei pensieri le scandevano sulle reni e sugli òmeri, Emilia si spinse allo scoglio, lo risalì, e in un accappatoio bianco dal cappuccio aguzzo stette a guardare la superficie maliarda, un po' gonfia all'orizzonte.
Ma io, reso audace dal presentimento e dalla visione della vittoria, la urtai alle reni e la sospinsi. Tutto fremente le domandai: Dorme tua madre? Non è qui, sospirò ella. Torner
E mentre il Bardineto, con un ultimo sforzo, veniva a capo di schiuder l'uscio restìo, quella donna si scagliò furibonda come una tigre su lui, e, tratto un pugnale di sotto alla cintura, glielo cacciò nelle reni. Era quello il pugnale che, il giorno della sua caduta, la povera Gilda aveva strappato di pugno a Giacomo Pico.
Ci è più di un'ora a mezzodì, Verdiana; e poi la è storia breve... storia, intendete bene, non novella... Via, fate presto, che io vi ascolterò. Il curato appoggia i reni al saccone, e punta entrambi i piedi sul pavimento: poco oltre, davanti a lui, Verdiana stava ritta ad ascoltare: in mezzo ad essi era lo inginocchiatoio.
Favello a voi, che, frammezzo alle genti, Vecchi a vent'anni, in silenzio passate, Colla pupilla vólta ai firmamenti E colle mani alle reni appoggiate. Favello a voi, cui nota è l'armonia D'ogni cosa creata, e cui son noti Cogli entusiasmi la melanconia E gli sconforti; a voi favello, iloti,
Parola Del Giorno
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