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Aggiornato: 17 luglio 2025


La storia di questa lista di terra è assai curiosa. Per lo straniero che entra in Olanda, essa è come la prima pagina della grande epopea che s'intitola: la lotta col mare. Nel medio evo non era che un vasto golfo con poche isolette. Questo golfo, sul principio del sedicesimo secolo, non esisteva più; con quattrocento anni di lento lavoro lo avevan cangiato in una fertile pianura difesa da dighe, solcata da canali e popolata di villaggi, che si chiamava la Fiandra Zelandese. Quando scoppiò la guerra dell'indipendenza, gli abitanti della Fiandra Zelandese, piuttosto che cedere la loro terra agli eserciti spagnuoli, apersero le dighe, il mare irruppe e distruggendo in un giorno il lavoro di quattro secoli riformò il golfo del medio evo. Finita la guerra d'indipendenza, si ricominciarono i lavori di prosciugamento, e dopo trecento anni la Fiandra Zelandese risalutò il sole e fu restituita al continente, come una figliuola risorta. Così in Olanda le terre sorgono, spariscono e riappaiono, a somiglianza dei regni delle novelle arabe, al tocco delle verghe dei maghi. La Fiandra Zelandese, divisa dalla Fiandra Belga dalla doppia barriera politica e religiosa, e separata dall'Olanda dalla Schelda, conserva i costumi, le credenze, l'impronta intatta del sedicesimo secolo. Le tradizioni della guerra contro la Spagna vi sono ancora vive e parlanti come d'un avvenimento del tempo. La terra è fertile, gli abitanti godono d'una prosperit

immaginar che lungo tempo regni La gloria de' filosofi or vantati, Che fur di scherno e di superbia pregni: Pochi anni ti prenunzio, e smascherati Vedrai que' mille turpi falsamenti, Con che in lor carte i fatti han travisati. Il più splendido autor di que' furenti, Che tutto diffamò col vil sogghigno, E con tai grazie che parean portenti,

E per questa ragione sola con ogni giustizia non deve correre nelli regni d'altri prencipi, ma portarsi in zecca e pagarla secondo il prezzo che si paga l'argento. Lascio di dire quanto disconvenga che nel Stato d'un prencipe grande corra la moneta forastiera.

E scese Childeberto re d'Austrasia; esempio poscia ad altri principi franchi troppo maggiori, cagione allora che nel pericolo i duchi s'eleggessero finalmente un re. Essi i duchi serbarono dunque l'altra metá, e cosí rimaser probabilmente piú ricchi, piú potenti che non i soliti graf degli altri regni barbarici.

74 Non pur di regni o di ricchezze parlo, in che la ruota instabile lavora; ma di quel ch'in poter di tor, di darlo non ha Fortuna, intender voglio ancora. Molta fama è l

Per quanto siansi trovate cento invenzioni di far monete ed abbiano in piú regni il corso varie cose sotto questo nome, il che abbondantemente abbiamo dimostrato nel capitolo primo, nulladimeno la piú universale materia di esse in tutto il mondo è l'oro e l'argento.

Gli ampii tesor, che per ben lunga etate Frenando i suoi desir gli avi serbaro, S'aperser tutti; ed a le squadre armate I regni i Re cortesi anco donaro; Non fu per opra di si gran pietate, Non fu man scarsa e non fu petto avaro, E nulla altra vaghezza altrui ritenne, Ma ciascuno al desir giunse le penne.

In questi è Malgarino, Balinverno, Malzarise e Morgante, ch'una sorte avea fatto abitar paese esterno; che, poi che i regni lor lor furon tolti, gli avea Marsilio in corte sua raccolti.

Prima, cantando, a sua nota moviensi; poi, diventando l’un di questi segni, un poco s’arrestavano e taciensi. O diva Pegasëa che li ’ngegni fai glorïosi e rendili longevi, ed essi teco le cittadi e ’ regni, illustrami di te, ch’io rilevi le lor figure com’ io l’ho concette: paia tua possa in questi versi brevi!

68 Ma poi ch'appare a manifesti segni vivo chi vive, e senza vita il morto, nei petti dei fautor mutano regni: di l

Parola Del Giorno

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