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Aggiornato: 20 giugno 2025
Salimmo sull'antica rocca, donde si gode un incomparabile panorama. I Cantelmi, stirpe provenzale, la eressero; essi eran venuti a Napoli con Carlo I d'Angiò, resero grandi servigi a questo conquistatore nella lotta con Manfredi e Corradino, e, arricchiti di molti feudi nel regno di Napoli, divennero una delle più potenti famiglie feudali. I Cantelmi possedettero anche per molto tempo la bella Sora sul Liri. In nessun altro luogo d'Italia il feudalismo ha fiorito come nel Napoletano. I Normanni, gli Hohenstaufen, gli Angiò, gli Aragona; poi gli Spagnoli, dopo Carlo V, crearono infiniti feudi, cosicchè in quella regione si può dire non esista paese cui non sia annesso un titolo di conte o di marchese. Nessuna regione, anche, cambiò tanto spesso di signoria per l'eterna lotta delle dinastie e delle nobilt
L'amore non è parlamentare. Gli antenati di S. M. Claudio III erano stati cacciatori. La loro capitale era circondata di residenze di caccia l'una più bella dell'altra. Ve n'era una dozzina, tutte ricche di cacciagioni, pittoresche, confortevoli, deliziose. Era la sola cosa che fosse reale nella dinastia e nel regno!
Una parte de' crociati, passando per Italia, cacciarono di Roma l'antipapa, ed imbarcandosi in Puglia andarono a raggiungere in Asia i rimanenti; i quali tutti insieme presero poi Gerusalemme, e vi fondarono un regno latino . Intanto, tornati Arrigo a Germania e papa Urbano a Italia e a Roma , morí questi glorioso l'anno medesimo della presa di Gerusalemme.
Quale accidente, quando si ritrova perfettamente in alcun regno, non è dubbio che sará il piú potente di tutti farlo abbondare d'oro e argento, poiché si può dire come causa efficiente e agente superiore di tutti gli altri accidenti; ché quelli può causare, con altre infinite occasioni, e conservare nel suo bene essere e rimovere gl'impedimenti e per piú modi fare resultare il medesimo effetto, non solo nelli paesi dove vi è buona disposizione delli predetti accidenti o con effetto vi sono, ma ancora in paesi dove non vi è disposizione, né vi è alcuno delli predetti accidenti.
Ma tiranneggiando costui, risorse Cuniberto; combatterono, ed ucciso Alachi, regnò Cuniberto con nome di prode fin al 700. E di lui, e Teodote una bella romana, si novella. Successegli Liutberto, suo figliuolo fanciullo, cacciato in breve da Ragimberto, duca di Torino e figliuolo di re Godeberto.
Ciò che fu scritto nel 1875 da chi ora è ministro del Regno d'Italia è perfettamente adatto a dare una idea delle condizioni odierne dell'isola coll'aggravamento delle varie crisi enologica, agrumaria, mineraria ecc. E per chi sa leggere e comprendere trover
Non solamente il desiderabile proseguito in luogo del possibile; ma niun criterio a distinguere ciò che sia desiderabile veramente, niuna costanza a desiderar le medesime cose; inconseguenza, inconsistenza, passioni. Ferdinando poi non valse il padre: s'inimicò i baroni; e questi chiamarono un duca di Calabria figlio di Renato d'Angiò, che scese e si mantenne parecchi anni nel Regno.
Cronache del Regno di Napoli, editore Perger, tom. I, pag. 31 e 58. Quivi si dice la morte di Carlo nel 1284, contando gli anni dal 25 marzo. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 29. Ferreto Vicentino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 955; e la più parte degli altri contemporanei.
E vidi allora, o madre mia, che il mondo De' rammarichi nostri non è degno: Vidi che frode e malignar profondo Han tal perpetuo fra' viventi regno, Che spirto ivi non puote andar giocondo, Benchè di virtù segua il santo segno: Compiangendo chi resta in tanta guerra, Io mi strappai contenta dalla terra.
E, se bene paresse il contrario, che con effetto vi venessero alcuni denari per alcun tempo, quanto piú ve ne verranno, tanto piú saran causa di maggiormente e piú presto impoverire il Regno.
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