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Ciò che fu scritto nel 1875 da chi ora è ministro del Regno d'Italia è perfettamente adatto a dare una idea delle condizioni odierne dell'isola coll'aggravamento delle varie crisi enologica, agrumaria, mineraria ecc. E per chi sa leggere e comprendere trover

Per ciò io mi sento invadere da un profondo senso di tristezza e di scoramento ogni volta che nelle discussioni odierne intorno al concetto dell'Arte odo ragionare di ideali nuovi, che poi sono astrattezze estetiche o filosofiche, e mettere in seconda anzi in ultima linea la quistione della forma.

Con questa somma, pari a circa 16 lire odierne, lo Schiavone doveva soddisfare le voraci brame del fisco, del proprio comandante di compagnia, e provvedere infine al proprio vitto durante il mese. Restavano così allo Schiavone poco più di 15 lire venete al mese per sfamarsi, eguali a 7 e mezzo delle attuali.

Quando su cinque o sei mila uomini nostri che pugnarono a Melazzo, circa un migliaio furon posti fuori di combattimento, ciò prova che non fu tanto facile vittoria. E le odierne battaglie ove s'azzuffano centinaia di mila uomini delle prime truppe del mondo non presentano perdite più considerevoli in proporzione.

Un gastronomo de’ tempi nostri farebbe le boccacce alle salse, ai guazzetti, ai condimenti, onde erano accompagnate le vivande d’allora. Ma i gastronomi di quei tempi le farebbero del pari, se tornassero in vita, ai condimenti, ai guazzetti e alle salse odierne. Io dunque non mi curo dei gusti mutati, e racconto che le prime mense del pranzo dei Torrespina erano di carni lesse ed arrostite, parte inorpellate con torte e galantine, altre rotte in salse, nelle quali entravano alla mescolata il pepe, il garofano, la cannella, la noce moscata, il cubebbe e lo zenzero. Si notavano inoltre certi pasticci di pollo in salsa bianca, la quale era composta di zucchero, mandorle e capperi, battuti insieme con albume d’uovo. Una cosa che anco i buongustai nel tempo nostro avrebbero mandato giù senza controversia, era il vino; ma di questo s’è gi

In totale il maggior stabilimento marinaro dei Veneti pesava adunque sulla pubblica finanza per 324,504 ducati all'anno cioè a dire per 1,356,426 lire odierne senza contare le giubilazioni, le spese ordinarie per i trasporti Oltremare, per le esperienze ed altro.

Non adunque la loro raritá, si bene il bisogno di riprodurle in guisa da soddisfare alle odierne esigenze della critica, e, ancora piú, la loro importanza nella storia dell'economia mi ha determinato a scegliere le tre anzidette fra le numerose opere economiche italiane del Cinque e Seicento.

Circa cinquanta posti erano preparati, con quel lusso che nelle odierne locande si suole spiegare. Verso l'istessa ora, una carrozza a quattro cavalli giungeva alla porta della locanda, e vi scendeva una donna in abito da viaggio, che alla sveltezza del passo e alla scioltezza d'ogni movimento si scorgeva essere giovane.

Io che, per prova, non mi fido alle cifre esibite dalle statistiche odierne, molto meno voglio spacciarvi per di fede queste d'allora: bastandomi vi diano in di grosso un'idea del quanto allora si vivesse diverso dal presente.

La lira genovese ne valeva allora più di tre delle nostre; sicchè, fate il conto, e troverete che il ducato largo ne valeva più di dodici delle odierne italiane. Moltiplicate per seimila, e vedrete che bel guadagno avesse fatto messer Bartolomeo delle Indie col suo Paradiso. Ancora qualche annetto di fortuna, e c'era da farsi foderar d'oro una bella nicchia in purgatorio.