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Aggiornato: 10 giugno 2025
Ma costavano parecchie centinaia di lire, ed il proprietario, che li aveva fatti venire da Parigi, ne andava superbo, senza troppo badare alle linee più o meno artistiche; erano due alari da gran signore, tutti ne convenivano. Cosa si doveva pretendere di più?
In fatto di dinamite ricordo il comicissimo sequestro di alcune cartucce, ch'erano avanzate nei lavori di una galleria e il di cui proprietario ritenendo pericoloso tenerle in casa le depositò in una campagna e denunziò il luogo del deposito alle autorit
«Voi tutti, siete come le ruote che compongono una macchina: ognuna ha la propria parte per piccina che sia, ma se non è combinata assieme alle compagne, se non è messa al suo posto da un ingegnere intelligente, non è che un pezzo di metallo inutile, buono solo da mettere nei ferravecchi. «Il proprietario è l'ingegnere, e mettetevi bene in testa che voi nulla valete senza di lui.
E se tutto ciò non approdava a nulla, perdeva la pace, se ne sognava la notte, era preso dalla malinconia, e faceva fioccare l'offerte, sino a che il proprietario, abbagliato, non cedesse.
È il più ricco proprietario del paese rispose Alberto. Tuo amico? Non dei più intimi, ma qui si è tutti amici. Del resto egli fa vita ritirata, e sua moglie non si vede mai. Oh! un romanzo! Lei era una istitutrice, fuggirono insieme, andarono in cima di un monte a passare la luna di miele, scrissero i loro amori sulle corteccie degli alberi.
Frattanto Paolino aveva fatto baldoria all'osteria di Castelletto. Comandò una piccola, mangiò allegramente accompagnando il pranzo con un litro fino e poscia giocò alle carte col proprietario. Era in vena, quel giorno; vinse e bevette il secondo litro a credenza. Quantunque sopra un muro della cucina si vedesse dipinto un gallo con le parole: quando questo gallo canter
Scendeva Loreta i gradini della chiesa insieme a un gruppo di signore sue conoscenti, quando notò dinanzi al municipio, in unione a suo marito, che ve la stava attendendo come ne aveva costume, il nuovo proprietario di Morò-Casabianca.
Viene un ricco proprietario di Palermo, il Barone Valdaura, chiamato dall'accusa e dichiara di saper nulla di nulla, meravigliandosi di vedersi citato. Un delegato Zummo riassume la voce pubblica di Piana dei Greci nel D. Carnesi, ma questi quantunque nemico personale di Barbato, interrogato, risponde che nulla disse mai direttamente al Delegato, che avr
Egli raccontò che la bella villa sulla collina apparteneva ad una famiglia di ricchi industriali, che portavano molto vantaggio al paese perchè avevano una grandiosa fabbrica laggiù nella valle, che dava lavoro ad un gran numero di operai, e poi perchè spendevano molto, e il signor Guerini, proprietario della villa e della fabbrica, non dimenticava nè i poveri nè la chiesa, anzi avea regalato a sue spese un nuovo organo.
Condannati a morte, ma fuggiti in tempo, furono l'avvocato Scovazzi; Ardoino, luogotenente nella brigata Pinerolo; Vacarezza, sottotenente nella stessa brigata; i sergenti Vernetta, Enrici, Giordano, Crina; il chirurgo Scotti; Gentilini, proprietario; il marchese Carlo Cattaneo; Giovanni Ruffini; l'avvocato Berghini; l'ufficiale divisionario Barberis; il marchese Rovereto ed altri. Io pure allora fui condannato nel capo. Thappaz, luogotenente nel regio corpo degli ingegneri, fu condannato a venti anni di prigionia; il generale fuori di servizio Giuseppe Guillet a dieci; il medico Orsini a venti; Noli, mercante, e Moja, a prigione perpetua; Lupo, gioielliere, a venti anni; altri molti a cinque, a tre, a due; parecchi ufficiali imprigionati ad arbitrio; Spinola, Durazzo, Cambiaso e altri del patriziato furono, come puniti abbastanza dal carcere sofferto, restituiti alla libert
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