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Aggiornato: 1 luglio 2025


PIRINO. Se mi promettete non alterarvi di modo che possiate dar sospetto al guardiano, ve lo mostrerò sano e vivo. MELITEA. Non so se potrò far tanta forza a me stessa. FILACE. Parmi che colui che passa colá, sia Pirino. Entrate, entrate; presto, presto, ché non vi vegga. Ma non è desso, restate. PIRINO. Bisogna farla, ché scoprendovi sareste rovinata voi e il vostro Pirino.

PANURGO. Ma quello di che ti aremo maggior obligo, è la prestezza, che non è cosa di che abbiamo maggior bisogno. Al vostro servo promettete la mancia da nostra parte, accioché corra e usi diligenza. ALESSIO. Vado. PANURGO. E se non possiamo per adesso darvene piena ricompensa, almeno conosceremo il beneficio e resteremo con obligo di riservirvelo; e perdonateci del fastidio che vi diamo.

L'angiolo dell'Accusa portò questo peccato alla cancelleria del cielo e lo registrò nel libro maestro delle colpe umane, senza che l'angiolo della Misericordia vi lasciasse cader sopra una lacrima, e ve lo cancellasse per sempre come sul pietoso giuramento dello zio Tobia. Ecco il danaro; promettete dunque? Prometterò.

Gli avrete detto che tornino domani quand'io non ci sarò. No disse Aldo. Che cosa gli avete detto dunque sottovoce? Nulla. Bugiardo. Nulla non è una risposta. Rubieri ascoltatemi diss'ella seria se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete più viva, morta, e anche la Venere resterebbe a mezzo. Ah questo è proprio assolutamente troppo. Mi promettete di non andarla a trovare?

CRICCA. Non ve ne trattarò se prima non mi promettete la mancia. PANDOLFO. Siati promesso quanto saprai chiedermi, e di straordinario ancora. CRICCA. Voi vedete la mia cappa che ha solamente perduto il pelo, che tutta l'acqua del legno santo e della salsapariglia del Perú non bastaranno a restituircelo. PANDOLFO. Arai cappe, calze e calzoni, e quanto saprai chiedermi.

Presto, dunque! disse questi; andate con Marcello; non per di qua, che credo sia la vostra camera da letto.... Dove mette quell'uscio di rimpetto? Nella sala da pranzo; bisbigliò Violetta, che udiva la Rosa esser giunta all'uscio di casa e metter mano al catenaccio. Orbene, andate, e non vi muovete; gli dirò che siete fuori di casa. Ma.... mi promettete?

Io compirò punto per punto il vostro desiderio. Me lo promettete voi? Voi potete contare su di me come su i vostri amici, il colonnello ed il marchese. Il gesuita si tacque un momento e riflettè se doveva o no soggiungere altra cosa, poi sclamò, gettando un profondo sospiro e dando la lettera: È quistione di vita o di morte. Compite esattamente le mie istruzioni.

Ma essa lo interruppe di nuovo per dirgli: Devo accusare il mio povero babbo, capite? Che valore avrebbe il mio sacrificio se io lo facessi scontare a un povero morto a prezzo di vergogna? Se ho creduto utile di tacere, quando ero più giovine, quando ero bella, quando avevo qualche diritto di ribellarmi al mio destino, come potrei ora pentirmi del bene che ho fatto, senza commettere quasi un delitto? Ma voi oggi non siete più semplicemente un amico di casa; troppo ho bisogno della vostra assistenza e della vostra stima perchè non abbia a considerarvi quasi come un mio fratello, a cui posso e devo consegnare le carte più preziose e i segreti più gelosi della mia vita. Se voi dovete far da padre a Ezio, se i nostri rapporti devono continuare nell'avvenire, è bene che non vi siano diffidenze, sospetti, recriminazioni tra noi. Solamente a questo patto credo di poter rompere un segreto che doveva morire con me. Mi sarete poi grato di questo sacrificio che vi faccio? e promettete che morir

«Che voi veniste a combattere meco domani: lo promettete?» «Lo prometto, salvo che impedimento non si opponga

« Se mi promettete di ripartire subito, prendendo il treno del sud in coincidenza con quello che avr

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