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Un Vento gagliardo è lassù in cima alla montagna che chiama chiama con spiraliche sciarpe di mani altri Venti che lontano gonfiano a gara le loro pance, otri, e zampogna melodiose di tutti i profumi di rose, viole, acace, ginestre, gardenie, caprifoglio italiani, rapiti ai giardini pensili sul mare di Liguria.

E tu pure, o vivace farfalla dalle candide ali, esci dalla tua prigionia secolare; percorri liberamente il giardino del creato; inebbriati di luce e di profumi, raccogli il fiore che ti sorride, e, santificato da' tuoi baci, chiudilo nel tuo seno palpitante! Povera fanciulla! Aspettare, desiderare, morire...! tale la legge infame degli uomini antichi, de' tuoi oppressori brutali.

Traendo buon augurio dai segni d'un sacrificio, egli delibera d'inviare la sposa allo sposo. Sacontala viene incoronata di fiori e sparsa di profumi. Le ninfe silvestri le hanno preparati gli ornamenti nuziali. Le ancelle apprestano le sontuose vesti a Sacontala; e, intanto che la stanno abbellendo, piangono la vicina partenza di lei, che piange in lor compagnia.

Questo, questo ci vuole, pensa il Simun, perchè la prima notte dei vincitori Italiani in Carnia sia simile alle notti di Allah! Subito vuota alcuni otri di profumi mediocri e con fiati lunghi accarezzando per un'ora trecento mila arbusti di mirra balsamica accumula e costringe in mille trecce strette le ondulanti capigliature del profumo assolvente. Il Simun non è sazio ancora.

Chi apre il libro, allettato dalla simbolica copertina un vaso da profumi, da cui sortono nuvole d'incenso dentro i vortici delle quali s'intravedono figure in atteggiamenti ed espressioni diverse può credere, a prima vista, che si tratti di un volume di poesie.

Così pensando, o qualche cosa di simile, Ariberti argomentò che quella gentile apparizione e quella muta corrispondenza di sguardi, sarebbero state una memoria per lui, soave ma fuggevole del pari, bella ma senza profumi, come la viola del pensiero che si chiude a ricordo tra le pagine di un libro. E immaginando la fugacit

Le gialle camomille, le malve, i narcisi odorosi, i cardi dalla barba grigia, che debbono esser qui vissuti un tempo come monaci, i candidi gigli, personificazione delle pie monacelle che vissero un giorno tra queste mura; le rose selvagge, l'alloro, il lentischio, le alte felci, le rampicanti clematiti, i rovi, il caprifoglio, i garofani rossi che sembrano Saraceni incantati, i fantastici capperi che spuntano dalle fessure dei muri, le fucsie, il mirto, la menta aromatica, le ginestre dorate, ed infine l'edera oscura che ha tutto invaso e che ricopre le rovine in verdi cascate; tutto questo mare di fiori e di profumi rapisce i sensi, conquide l'anima e fa deliziosamente sognare.

Le proposi di partire per Sorrento. Non volle. Ma in carrozzella semi-aperta sentii che ogni sua difesa era vana. Tutte le forze della luce, dei profumi, dei suoni e dei rumori si coalizzano, impongono, esigono che ogni ritardo sia abolito. I baci nostri sono fitti, precipitati, affannosi. Sembrano incalzati dalla pioggia in una elettrica furia di vibrazioni. Scendiamo dalla carrozzella. Nel giardino le nudit

Che irradiamento animato! Che invasione di vita! I viali ombreggiati, cui la principessa Bianca ed il suo cavaliere traversavano, sembravano degli squarci in un mare di smeraldo. La foresta era una sirena. La natura fondeva i colori, i profumi, le voci, le scintille, i sentimenti ed i gradi. Si aspettava Bianca ed il duca per asciolvere e tornare al castello.

Pure la sera del 12 settembre, se in tante camere dorate, le più soavi grazie, le più cospicue bellezze delle milanesi patrizie, stavano liete ed ambiziose a consultarsi allo specchio; una ve ne era in cui i profumi delle odorate essenze, gli abbigliamenti più sfoggiati di sposa, lo squisito apparato con cui la naturale bellezza suol essere accresciuta dall'arte, troppo crudelmente contrastava colle angoscie disperate di una giovine creatura.