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Aggiornato: 15 maggio 2025
Era quella l'ora in cui, bambina, ella andava a la chiesa con la mamma per la perdonanza, come diceva lei. Le venne il desiderio di ritornare a la dolce abitudine; volle andare in chiesa. Entrò in salottino, mise il cappello e uscì. La chiesa era vicina; a un cento di passi; vi si andava per una viuzza chiusa ai lati da due siepi di caprifoglio.
Non ricevendo nessuna risposta dalla Cheron, Emilia cominciava a lusingarsi di poter prolungare il suo soggiorno nella valle; e sentendosi bastantemente in forza, si arrischiò a visitare quei luoghi, ove il passato rappresentavasi più vivamente al di lei spirito; recossi dunque alla peschiera, e per aumentare la malinconia, che tanto le piaceva, portò seco il liuto, e vi andò in una di quelle ore della sera che tanto si affanno all'immaginazione e al cuore: quando la fanciulla fu tra i boschi e vicina a quel luogo delizioso, si fermò, appoggiossi contro un albero, e pianse qualche minuto prima di avanzarsi. La stradella che menava al padiglione era allora tutta ingombra di erbe; i fiori seminati da suo padre sui margini, ne parevan quasi soffocati; le ortiche, il caprifoglio crescevano a cespi; ed ella osservava tristamente quella passeggiata negletta; ove tutto annunziava il disordine e la noncuranza, aprì la porta tremando. «Ah!» disse; «ogni cosa è al suo posto come ve la lasciai quando ci stava in compagnia di chi non rivredrò mai più.» Se ne stava ella così pensierosa, senza riflettere ch'era imminente la notte, e che gli ultimi raggi del sole indoravano gi
Ora il caprifoglio selvatico e gli spini della caverna di Massabielle, pur sotto l’ombra della rupe sentivano il nascere delle foglie; incendiato nell’alta lontananza, puro come l’eterna aridit
Un Vento gagliardo è lassù in cima alla montagna che chiama chiama con spiraliche sciarpe di mani altri Venti che lontano gonfiano a gara le loro pance, otri, e zampogna melodiose di tutti i profumi di rose, viole, acace, ginestre, gardenie, caprifoglio italiani, rapiti ai giardini pensili sul mare di Liguria.
Vieeeni, tutti i tuoi nervi tutti i tuoi muscoli pronti sotto la tua pelle bianca, rosea che odora di caprifoglio, ciclami, gaggie! Pelle divina dell'Italia lambita dai mari di seta e sospiri! Ramificazioni di vigne e di vene che sono bizzarre fontane di fantasia!
Mi lasciai guidare senza resistere per entro una fitta macchia di caprifoglio nè sapea dire a me stesso che cosa andassi a fare, nè comprendere quale misterioso fascino mi attraesse mio malgrado. Mossi alcun poco sopra una via scabra, e scorsi a me d'innanzi, non più lungi d'un trar di sasso, un'ombra. Mi accostai.
La mia preghiera è esaudita. Mentre visito con lo sguardo zelante l'interno della piccola alcova d'acciaio sento la tiepida passione lattea del suo corpo. Ecco il suo profumo di caprifoglio, ciclami, gaggie! Ecco sulla feritoia aperta, la luna... Non è la luna! E' il suo ventre bianco, liscio di verginit
Parla adagio, non farti sentire a darmi del tu. I due giovani entrarono in un gabinetto ove in quel momento non c'erano altre persone, e si appoggiarono al davanzale d'una finestra aperta, respiciente un giardino, da cui esalava un soave odore di caprifoglio.
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