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Aggiornato: 7 ottobre 2025


Stracarico di profumi asiatici e africani, il Simun ritorna. In alto, in alto vola sopra il mare perchè i potenti spruzzatori salati dalle onde non deformino le essenze purissime che egli porta rinchiuse nei suoi polmoni, otri pance e zampogne. La sua velocit

Quante belle cose avrebbe potuto scrivere, se quel cristallizzare sempre il proprio pensiero, mutandone la poesia in fatica, invece di lasciarlo esalare come fanno i fiori coi profumi, non gli fosse in quel momento sembrata la più insopportabile delle goffaggini!

Giù intanto sulla riva gli equipaggi della Luna si imbarcavano. I remi riprendevano il loro grave sonnolento fruscia-a-are, fruscia-a-a-are fruscia-a-a-a-are schiumare tubare nelle onde colombe sulle tombe rapite ai cimiteri e rimorchiate dai profumi del mare.

Altri insaccano i voluttuosi profumi di tiglio dei sobborghi di Milano. Dovunque ferve il lavoro. Via, non perdere tempo, gonfia quell'otre di tutti gli odori salati, salubri, verde-azzurri di questo piccolo golfo di Zoagli! Tu, riempi fino all'orlo, tieni ben chiuso, porta in alto e su a tutta velocit

Lungi da me, o limosine D'un mondo imbellettato, Chicche donate ai bamboli D'un popolo affamato! Lungi da me l'ingenua Fede dei tardi ingegni, Che spengansi gli sdegni Coll'agape d'un ! Lungi da me quest'ebete Sfida a chi più divora, Quest'inno che da gonfie Ventraglie erutta fuora! Lungi da me l'effluvio Di frutta e di dolciumi, A cui gli acri profumi Inutil sangue unì!

Color di perla, interminate rive Si seguiran, cristalli inargentati, E piante ignote d'ogni raggio schive, E smorti fiori come addormentati Nell'eterno sopor dolce e fatale, E profumi sottili ed ignorati Senza gli aromi turgidi del male, Senza i poemi intensi del dolore E dei peccati senza l'aureo strale,

"Che son svaniti amori ed entusiasmi; "E che i lampi e i profumi eran mutati "In fosforo volgare ed in mïasmi!" Ed io discesi nei trivii affollati, Non recando fedi illusioni, Arido figlio di padri annojati. Ma l'impeto fatal delle canzoni Tacitamente palpitar mi fea! Ed io, passando fra i tristi e fra i buoni,

Volo a tratti per zone ancora intatte.... Ecco l'acredine soave e carnale dei fieni. Poi tutto si mescola, e la sintesi disordinata degl'ingenui fetori. e dei mordenti profumi mi s'accanisce nella testa e mi sconvolge il sangue!... E' quasi mezzogiorno.

E se tanto non puoi, dammi che a questa Terra, che non m'intende, alfin m'invole; Ch'io mi scevri da tanta orda molesta, Che sepolta nel ver l'anima vuole. Oh! ch'io torni dei miei sogni a la festa, Ch'io mi confonda in un raggio di sole, Ch'io naufraghi coi miei poveri numi In un mare di luce e di profumi!

Come tutte le inglesi, ella folleggiava per i profumi. Il profumo è il bacio, nella creazione. Ella sosteneva di gi

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