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E questo inasprimento delle due parti inevitabili, fu giá un primo gran male senza dubbio. Ma fu secondo, che, cacciati i primi nobili, e sottentrati al posto loro i popolani grassi, diventando principali, nobili essi, essi pure furono invidiati, prepotenti, cacciati piú meno. E cosí dopo questi secondi, i terzi, i quarti interminabilmente.

Ah! è vero! pensava Bisogna bene che quelli che non vendon la vita, che passano per il mondo onesti e sinceri, e portano con all'ultimo giorno lo stesso cuore che loro ha dato il Signore; bisogna bene che questi, se non trovan altro compenso, abbian quello almeno di poter dire, e sentire in stessi: Siam contenti d'aver fatto il nostro dovere... E io, potrei dire così?... Ora, conosco che in questi anni che mi son passati così presto, forse ho tradito la mia sorte, forse ho confidato troppo in me e negli altri! Ma almeno, se fui temerario e imprudente, se mi mancò l'esperienza delle cose, nulla ho fatto mai per cattiva intenzione, per avvilire gli altri uomini. Solo ho creduto aver diritto a farli stare, i prepotenti che incontrai sul mio sentiero.... e dissi la verit

Essi non avevano più nulla a desiderare; ma Damiano nutriva nell'anima altri voti, altre speranze, altro amore. Il lungo contrasto in quegli anni sostenuto avevagli rapito per sempre il candore del desiderio, la pace della fede: dopo ch'ebbe veduta la maggioranza de' prepotenti e degl'ingannatori; dopo che, nel mondo a cui chiedeva così poco, i tristi gli ebbero versato in cuore il veleno dell'odio, d'ardito ch'egli era, si fe' torbido, insofferente; aveva voluto vivere per i suoi più cari; e fu inutilmente; sentiva bisogno d'amare; e povero e oppresso, amò i poveri e gli oppressi come lui; l'idea di far per loro il sagrificio di stesso e di quel poco che gli restava, divenne l'assidua, unica inspiratrice d'ogni sua volont

Eh, caro signore rimbeccava la vecchierella se tutti fossero come lei, il regno dei prepotenti durerebbe sino alla consumazione dei secoli.

Si chiamava Maria Maddalena, ed era la cortigiana di Mágdala, splendente in amore fra tutte le donne perdute, bella come la rosa che nasce nei fragranti giardini del Libano, l’intrisa di tutti i peccati, l’amica dei centurioni prepotenti, la danzatrice ignuda nei conviti ove rideva il buon vino delle vigne di Galaad, quella che diede il suo corpo al delirio di tutte le contaminazioni, la femmina bionda, coperta di gioielli abbaglianti come l’estate, la più soave di tutte le peccatrici, la fontana della bianca rugiada, il fiore della terra di Galil.

Prepotenti, dunque; conchiuse Ariberti, temperando con un sorriso e con una soavissima inflessione di voce l'asprezza del vocabolo; il quale, del resto, veniva da .

Tu splendevi, con la tua treccia bionda e buia, nel sogno dei miserabili, e la carne tua che possedettero i centurioni prepotenti, e l’amore tuo fedele che seguiva l’Uomo di Galil, era ciò che nelle favole millenarie ti rendeva, o peccatrice, così umana. Non la moglie vergine del falegname di Nazareth, ma tu sola eri, o peccatrice, la divina bellezza del mito cristiano.