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Un governo perfettamente conscio di tale stato di cose, che avrebbe dovuto fare immediatamente, fulmineamente? Tener conto della indicazione causale, provvedendo al sintomo più minaccioso e più doloroso: dare addosso alle camorre locali, alle mafie amministrative, disoneste e prepotenti!

I germanici sono i più prepotenti, continua la donna nel buio. Quando un germanico d

«E badate, che i vostri giorni sono contati; che la pazienza è prossima a mutarsi in furore... In quel giorno, i clericali e i moderati, gli uomini delle tenebre e gli uomini del crepuscolo, saranno travolti dal medesimo turbine. Coloro che si oppongono al progresso come quelli che pretendono moderarlo, rimarranno stritolati sotto le sue ruote prepotenti».

Ma la resipiscenza verso il male non tardò, e dove i regî commissarî mostrarono onesti propositi di riparare ai mali furono rimossi o costretti a dare le dimissioni, perchè avevano osato disturbare le antiche disoneste e prepotenti camerille amministrative.

Erano in lui due esseri combattenti, vincenti e soggiacenti alternativamente: mancava il nesso comune, mancava quell'armonia che non discende se non da una forte credenza religiosa o dagli impulsi prepotenti del core. Stimava poco: amava poco.

Paolo era stato di rado a Parigi e non aveva, per così dire, mai avuto il tempo d'esser giovane. Era costretto a soffocare le prepotenti aspirazioni della sua et

Eppure anch’egli aveva sentito il bisogno di veder camminare accanto a la bionda femmina del terrestre amore, quella che non sapeva liberarsi dall’odore delle sue fine ciprie, dal peso de’ suoi fulgenti braccialetti, l’amica dei centurioni prepotenti, la danzatrice ignuda nei conviti ove spremuto rideva il grappolo delle vigne di Galaad...

La ragione è dalla parte nostra. Chetati, Annia Luscina! Parlavo della fredda ragione. Tu lo sai pure; ragioni ce n'ha di calde e di fredde. Voi avete le calde.... Io credo che tu ti prenda spasso di noi, poeta comico! Non c'è caldo, freddò che tenga, quando siamo nel nostro diritto. E il torto lo avete tutto voi altri. Uominacci! Scellerati! Prepotenti! Ih, che vespaio!

E la sua bocca nuova come la primavera mi fece pensare alle notti del pallido Uomo di Galil, quand’Egli dormiva sotto le stelle, vicino alla cortigiana di Mágdala, quella che non sapeva liberarsi dall’odore delle sue fine ciprie, dal peso de’ suoi fulgenti braccialetti, bella come la rosa che nasce nei fragranti giardini del Libano, l’intrisa di tutti i peccati, l’amica dei centurioni prepotenti, la danzatrice ignuda nei conviti ove spremuto rideva il grappolo delle vigne di Galaad...

Nessuno ignora le vicende che da quel punto corse il ducato, or preda degli ingordi, or rapina dei prepotenti, or trastullo degli scaltriti, or dote di donne come i mobili e le mandre, finchè traverso a lunghi e indecorosi dolori, potè arrivare a quel riposo e a quella felicit