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«Perchè.... infatti....» rispondeva frattanto Ermanno, cercando le parole, «perchè io non ho la forza, il coraggio necessario a parlare, a risolvermi, a credere in me stesso... ma perchè sento pure che se ogni speranza dovesse essermi tolta, io non so che cosa avverrebbe di me...» Un fosco lampo si era acceso nel suo sguardo, mentre egli si prendeva la fronte in una mano. «Mi perdoni, signora contessa!..» riprese dopo un istante, «mi perdoni se io non mi sono saputo frenare, se le ho parlato troppo di me... È che la mia esistenza è molto triste! che ho sofferto tanto! che non ho nessuno a cui confidarmi!..» Rosalia di Verdara aveva sentito passarsi un brivido di commozione per tutto il corpo, intanto che l'altro, con voce rotta, le diceva tutta la solitudine della sua vita, i suoi precoci dolori, le lotte del suo spirito ammalato, la sfiducia da cui si era sentito sempre più vincere, fino al desiderio di sparire, di rientrare nel nulla; e il raggio di speranza che era ad un tratto brillato, il nuovo soffio di vita che gli aveva allargato ad un tratto il petto oppresso, quando aveva cominciato a conoscere la signorina di Charmory. La commozione della contessa si faceva amaramente tenera; ella vedeva che quell'amore era necessario ad Ermanno come la luce, come l'aria, e che sarebbe stato ucciderlo il contrariarlo. Chi poteva dunque volere il suo male?.. Era il suo diritto di vivere, di esser felice dopo una miseria spirituale la cui esistenza ella non sospettava neppure, la cui rivelazione erale causa di un turbamento profondo. Tutta presa dalla piet

Tuccio di Credi ha ragione! esclamava, parlando ad intervalli, tra una pennellata e l'altra. Bisogna correggere. Perchè questo incarnato nel viso? Olivastro vuol essere; anzi terreo come il colore della morte. E questi occhi, perchè così belli? Ispide sopracciglia, rughe precoci, in cui vorrebbe appiattarsi la malvagit

Ma deve apparsi si a tutti que' nostri scrittori posteriori e presenti, che, or per natural pigrizia, or per istolta affettazione di nazionalitá, non sanno uscire dalla imitazione de' nostri padri precoci, non ne sanno imitare gli ingegni vivi, inventivi, larghi, eclettici, accettatori, cercatori d'ogni bellezza antica, moderna, classica, romantica, nazionale o straniera, non sanno imitare se non le voci, i modi di dire, i periodi, i vezzi e quasi le smorfie de' lor modelli, e di quel Boccaccio specialmente il quale rideva scrivendo, ma riderebbe ora anche piú al leggere cosí pedanti, pesanti e dislocate imitazioni.

L’orchestra s’era tutta taciuta per la maraviglia del mio sonare, il maestro mi guardava dubitoso di miracolo e le note guizzavano, sgorgavano, rompevano dal mio violino, con voci umane di preghiera e di lamento, con grida umane di gioia, con bassi accenti umani di rimprovero e acuti di angoscia, esprimendo, compendiando, commentando le precoci torture della mia adolescenza, le mie caldezze d’amore e le ironie, e il trionfo della insperata vittoria.

Nella mia passeggiata ho attraversato un boschetto di mirti, lentischi ed eriche, che crescono qui arborescenti, ed ho visto alte quercie da sughero, sempre verdi e quercie tedesche. La quercia nordica, che da noi comincia assai tardi a inverdire, in questo clima è uno degli alberi più precoci. Le trovai, gi

Una invincibile uggia abbatteva i suoi nervi; e il viso giovine, ancora fresco, dai lineamenti regolarissimi, appariva stirato, affranto: con dei lividori sotto ai piccoli occhi grigi, affondati, e intorno alla bocca tumida, sensuale. Alcune rughe precoci gli solcavano la fronte bianca; e la mano affilata, s'agitava per un moto nervoso nella schiacciante inoperosit

Poi il fanciullo tornava, il candore velava quelle precoci inquietudini, e in Nicla rinasceva la fiducia. Sentiva di potere accarezzare Brunello, di potere stringerselo fra le braccia, di poter maneggiarlo come cosa sua.

Bene operava Cristoforo Colombo, resistendo alle domande di Martino Alonzo Pinzon. I suoi computi potevano essere errati; sicuramente lo erano, ma non in guisa da giustificare le speranze precoci della sua gente, poichè la distanza tra l’Europa e il Nuovo Mondo dovea riscontrarsi anche maggiore delle settecento leghe immaginate da lui. Per intanto egli manteneva la sua autorit

Il popolo canta in modo meraviglioso dei semplici e lunghi stornelli che accarezzano dolcemente l'orecchio. E' un vero piacere udire nelle vigne le domande e le risposte di due innamorati che, senza tregua, come le cicale nell'estate, levano nell'aria un canto dialogato. I matrimoni qui sono molto precoci: spesso un giovane di ventun anno sposa una fanciulla che ne ha quindici appena.

Precoci rughe solcavano la sua fronte e sul suo volto vedevasi scolpita ancora una viva disperazione. Gli occhi avevano perduto l'usuale loro splendore, ed erano diventati melanconici, cupi e l'altra sua persona erasi curvata come sotto il peso dell'et