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Aggiornato: 2 luglio 2025
"Certo io non sono Ada," disse, "perchè i suoi capelli sono inanellati, e i miei non lo sono punto; certo non sono Isabella, poichè io so tante belle cose, e quella poverina sa tanto poco! Eppoi Isabella è Isabella, ed io sono io. Meschina! che imbroglio è questo!
Il cuore della poverina batteva, batteva forte, come se fosse ad ogni tratto per rompersi. Ella non giungeva a intendere le ragioni di quella lunga e molesta fatica; ma indovinava che una assai grave necessit
"Tu scendesti una notte al lume bianco Degli astri in mezzo ai campi, ove ti accolse La madre poverina entro il suo fianco; Poi de' suoi baci tiepidi ti avvolse.... "Era di sangue e latte il picciol viso, La bocca era una frugola vermiglia: Il cor nel dolce mar degli occhi fiso, Tutta stringendo in te la sua famiglia,
Cosí la lasciò per parecchi giorni; pur veggendola star ritrosa, l'ha fatta esortar da parenti, da amici e da vicini ancora; al fin conoscendola ostinata, l'ha fatto intendere che tanto vuol che sia sua figlia quanto l'è ubidiente.... ANASIRA. A che s'è risoluta la poverina?
Il cuore c'è, poverina... provava a risponder il vecchio misantropo, accatastando fuscellini su fuscellini nella cenere ma il cuore non ha l'obbligo di ragionare.
I viaggi fanno un gran bene, oltre quello non lieve di un legittimo svago. La mente si rimpiccolisce, nel far la vita dell'ostrica; e non si merita neanco la riputazione dell'ostrica, la quale, poverina, se non adopera per sè quelle parti di fosforo, ond'è ricca per bont
Ho capito. La siora Nina non si divertiva troppo. E no, poverina! quando i due cravattoni cominciavano a parlar di politica, e a tirare in scena la Dieta e Metternich e a parlare in barlich e barloch e in flit e futter, essa usciva volentieri col secchiello a prender l'acqua sul pianerottolo.
Tu dormi? le dicea lui. No, non dormo rispondeva lei, trasalendo, scuotendosi. Poverina, ti annoio. Non mi annoi. Le mie ore d'inchiostro sono così odiose! Nulla di te, è odioso ella replicava, a bassa voce.
Timaro, fa' portare a questa donna, a casa, un'altra soma di farina; e, se vuole ancor altro qui di casa, dálli quello che vuole. ARTEMONA. Oimè meschina! Vivrò mai tanto che mi sia concesso rendere in cambio di sí larghi doni, non parole, ma fatti? E forse tali che tu sempre cognosca tanto bene non aver fatto, se ben poverina, a donna ingrata.
Per cinque, sei, otto mesi ella era capace di portare alle stelle il tale. Egli era per lei un gentiluomo perfetto, pieno d'ingegno, affabile, largo, prudente, saggio. A un tratto lo dipingeva come il più ladro e il più briccone uomo di questa terra. La poverina non s'accorgeva, che chi la sentiva a parlare così aveva più memoria di lei, e sorrideva di piet
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