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Aggiornato: 16 giugno 2025
Adesso anche la diligenza postale andava alla stazione a far gente, strillando il ribasso dei prezzi; ma a imballare i sacchi delle lettere ne andava sempre una mezz’ora e Giac via subito. La postale cambiava i cavalli a mezza strada, mentre Giac filava d’un fiato; è vero che il tempo perduto nel cambio tornava nella forza dei cavalli freschi, ma questo non bastava a ricomprare il primo ritardo.
All'ufficio postale di Broccasecca. N. di posizione........555B N. di Protocollo generale.915 N. di partenza.......916 Broccasecca, 15 agosto 1880. Urgentissima
Una mattina quando Carlo e Vittorio ritornarono dall'ufficio postale dove erano stati come al solito a prendere i giornali, raccontarono che tutto il villaggio era sottosopra, perchè gli operai dello stabilimento Guerini s'erano posti in isciopero, e dissero che nella piazza e per le vie, dappertutto si parlava di questo avvenimento, e c'erano gruppi d'operai, come se fosse festa.
Avevamo ripreso la via postale, e ci affrettavamo verso M *. Io pensava alle brune chiome d'Ortensia, ai suoi sguardi per languidezza lucenti, al suo corpiccino di vespa, alle movenze incantevoli onde s'abbellivano le sue forme leggiadre.
Non appena installati alla Capitale, i tre fratelli, ricevettero dall'ufficio postale del luogo prima da loro abitato, due ritratti in fotografia, uno antico fatto a New-York, ed era del cugino milionario da noi conosciuto, l'altro recente, fatto con maestria a Vienna, ed era dell'amica Zaira, altra nostra conoscente.
Intanto era venuta l'ora della seconda distribuzione postale e mi congedai dal mio compagno, che volle ci scambiassimo le nostre carte di visita. Trasalii leggendo sulla sua: Dr. STEPHAN TOPLER. Non ero sicuro se fosse un prete o no; ma che fosse il fidanzato non era possibile! La lettera di miss Yves mi aspettava all'albergo. È la sola che non ho conservata.
Il suo amico Leoni era insieme a lui quand'egli la gettò in una cassetta postale. Sai che numero ha questa lettera, a contar dalla prima che ho spedita per raccomandarmi? Che numero? Centoventitrè. E sai a chi è diretta? Come vuoi che lo sappia? A Odoardo Selmi. Oh diavolo?.... E speri ch'egli possa....
Poi firma, scrive sulla busta: Al professor Alberto Cencetti e porta alla posta. Il domani, un amico lo incontra, esterrefatto, nei pressi dell'ufficio postale. Che hai? Ho.... che questa è curiosa, perdinci! ecco qua, capisci, un Cencetti che scrive a un altro Cencetti e.... non sono io. Nel guardare il calendario, vede che è l'onomastico del provveditore agli studi.
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