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Aggiornato: 28 giugno 2025


Ecco..., diss'egli, come furono nel salotto, mi ricordo.... Appena ti ho lasciato, son corso verso casa.... Ma ho trovato degli amici sotto i portici del teatro Carlo Felice, che uscivano da cena.... Essi mi hanno trattenuto colle loro chiacchiere.... Poi, sono andato a casa... ma giunto a mezza scala, mi avvedo che ho dimenticata la chiave. Dove posso averla lasciata, se iersera l'avevo?

Qualche mercante girovago, al passo di vecchie mule grevi di sonagliere, vi giungeva da lontani mercati. Sotto i lunghi portici, nei giorni di festa, l’arcidiacono passava benedicendo le donne inginocchiate. Ogni tre porte una nicchia: su qualche finestra un fiore. Null’altro.

Rammento i portici paurosi, una cappella sempre parata a lutto, e, sotto gli archi, fra i neri drappi, io so di certe strisce candidissime, fumose, che mi apparivano innanzi gli occhi... le dita come di una larva... La madonna perduta! gemette Oldrado, e si fece segno di croce.

Questi pensieri lo tennero in aria fino alle due dopo il mezzodì. Era quella, se i lettori rammentano, l'ora del ritrovo col Bello; e il nostro Michele, per non far aspettare l'amico, s'era andato ad appostare mezz'ora prima sotto i portici del teatro Carlo Felice.

Ecco principiò la vecchietta, e non c'era verso che trovasse la sua parlantina ecco.... tu conosci la Gegia, quella che ha servito di modella a tuo fratello per la sua magnifica baccante?.... , la conosco di vista... Gira sempre sotto i portici. Girava.... Ora non più. Insomma chiese Girolamo inquietissimo che significa questo preambolo? Se ti riscaldi... disse la madre.

Sei tu! gridò improvvisamente Ambrosi. Il dottore più stanco del solito strascicava i piedi. Sei tornato con loro? No, rispose De Nittis trasalendo. Ambedue avevano rallentato il passo, poi tornarono sotto i portici per cansare l'acutezza dei ciottoli; il dottore aveva sempre il medesimo bel colorito vegeto, ma pareva di umore più cupo. Vai a casa? Ti accompagno, disse De Nittis.

Sotto i portici?... Sta bene; proseguì Michele con quella cascaggine di discorso e di gesti che è propria degli ubbriachi. Vi aspetterò sotto i portici, accanto al primo pilastro. Pilastro! A proposito. Oreste e Pilastro, non è egli vero? Pilastro, sicuro; amici come Oreste e Pilastro. Bravo Garasso! Vi voglio un gran bene.

Io prendo il portante. Ma il giovane non aveva di queste fantasie signorili. Entrato sotto i portici, piegò con passo frettoloso a mancina. Per altro, nel passare che fece davanti alla finestra, presso cui erano seduti costoro, dovette certamente vederli attraverso i cristalli; e bene lo dimostrò la timida occhiata che volse da quella banda, come il suo tirar lungo senza un sorriso, o un cenno del capo, indicò in pari tempo che egli sentiva la miseria sua, non meno che la loro grandezza. Il poveretto ha la vista acuta. Del resto, ci voleva poco a capire, anche senza l'ingegno di Filippo Bertone, che quelli l

A Dusiana, dove siamo arrivati alle otto e mezzo, abbiamo veduto un paese come tutti gli altri, e degli abitanti su per giù come quei di Corsenna. Il paese nondimeno è più vasto; tre Corsenne, a dir poco; una gran piazza con dei portici su tre dei suoi lati, il che deve essere stato immaginato per far dire alla gente: e perchè non ne hanno voluto mettere nel quarto?

La Ginevra, sempre accompagnata dalla sua donna, s'innoltrò allora pei portici e salì lo scalone.... La met

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