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A Porta Nuova i palchi si moltiplicavano sotto il bastione che è ora il quartiere de’ Carabinieri, e la gente pullulava, formicolava sopra e di fronte a questo, in alto, sotto i portici, sulla terrazza, fin sopra il cupolino della Porta, dove bandiere ed orifiamme sventolavano.

Il piroscafo ha fatto la traversata: il timoniere colla mano sui raggi di una ruota di bronzo specula acutamente il punto da sbarco, il capitano parla col portavoce agli uomini bruni giù nella pancia. Sulla spiaggia appaiono case e portici, e portici e case, fuggenti nell'ombre che si addensano nella gran montagna paonazza cupa. Un facchino grida: Chi ha bagagli per Cannobbio?

Era nevicato durante il giorno, ma ora il cielo ripulito da un vento asciutto del nord lasciava vedere le stelle, che parevano rimpicciolite e anch'esse tremanti di freddo. Costeggiò il giardino delle ville silenziose, passò sotto i portici del paese tutto deserto, quantunque dalle finestre e dagli archi delle botteghe uscissero i bagliori o i rumori delle cene.

V’era una chiesa in via Lanzone, un’antica chiesa longobarda senza più altare, annessa al piccolo ospedale sifiliatrico dai leggiadrissimi portici, che ora il piccone abbattè. Alessandrina Ravizza la riconsacrò, ma scuola, per bambini luetici e donne perdute. Io la vidi col

Garasso! esclamò l'altro. Ed io che vi ho aspettato finora sotto i portici del Teatro! Per andare dal Ceretti a far l'ambasciata del padre Bonaventura, il Bello aveva scelto appunto quell'ora ch'egli aveva stabilita pel suo ritrovo con Michele, sotto i portici del Teatro. Egli era sicuro per tal modo che Michele non lo avrebbe incontrato.

Domenico Ghegola uscì di casa prima del solito e passeggiò sotto i portici per un pezzo, fumando tranquillamente un sigaro d'Avana, molto più corto, ma quasi più grosso di lui. Poi sul mezzogiorno andò a far colazione al Caffè del Duomo, dove fece mostra d'un appetito invidiabile. Quando si trattò di pagare il conto, gettò al cameriere un biglietto di banca da duecento cinquanta lire.

Il Vharè portava sempre l'anellino che gli aveva regalato lei, quello del Frascolini, la turchina colle rose d'Olanda, e ciò l'aveva fatta sorridere di compiacenza; e di più, aveva notato che sotto ad una disinvoltura apparente, il Vharè era impacciato e confuso. Il giorno dopo, Giacomo non si lasciò vedere all'Esposizione, sotto i portici di Po e nemmeno all'albergo, all'ora del pranzo.