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Aggiornato: 27 giugno 2025
«È il mio ministero: pure come speri placare la giustizia?...» «Intesi sovente che il maggiore peccato commesso da Caino fu diffidare della misericordia.... lascia a cui può la cura di perdonarmi, tu porgi l'orecchio.... ti condurrò nell'amarezza dell'anima mia per tutti i miei anni, accuserò al tuo cospetto le mie colpe, e tu mi rimetterai la empiet
Ma poi, vedendo che nemmeno la sommissione così pronta, così umile riusciva a placare Eleonora, tornò a gemere, a tossire, a sospirare, a mormorare tutto tremante e intirizzito: È finita!... È finita per me! La duchessa, subito la mattina dopo, per far più presto, invece di mandare a chiamare il ragionier Vigliani, si recò lei stessa, direttamente al suo studio.
Poi, vedendosi vicino monsignor Meneguzzi e Pio Calca, si ricordò che bisognava placare il loro risentimento, e i loro timori; se li prese tutti e due sotto il braccio e cominciò a ridere per l'arrivo del Bonforti e del Ghirlanda a Primarole.
Alora quella anima levandosi con maggiore cognoscimento, e con grandissima allegrezza e conforto stando dinanzi a la divina Maestá, sí per la speranza che ella avea presa della divina misericordia, e sí per l'amore ineffabile il quale gustava vedendo che, per amore e desiderio che Dio aveva di fare misericordia a l'uomo non obstante che fussero suoi nemici, avea dato il modo e la via a' servi suoi come potessero costregnere la sua bontá e placare l'ira sua, si rallegrava, perdendo ogni timore nelle persecuzioni del mondo, vedendo che Dio fusse per lei.
E scesero. Appena si furono affacciati alla porta, che agli occhi di Manfredi occorse un pietoso spettacolo: su gli estremi gradini, disposti in soave atto di amore, stavano la moglie e i figli suoi: ei gli aveva dimenticati! tanto possono le cure del trono che facciano dimenticare all'anima sì gran parte di lei? Nè la luce sinistra delle torce di resina, nè i globi di fumo alteravano punto quelle care sembianze; bene dentro sentivano scoppiare le lagrime, ma per non affliggere il Re sorridevano: bellezza quasi ideale di tenerezza! Una pace mesta usciva loro da tutta la persona, e si diffondeva sul cuore pei riguardanti; parevano una benedizione del padre, che dal capezzale non lascia ai figliuoli che il retaggio della giustizia: era su que' volti spavento, era malinconia, era speranza, espressione simile a quella del devoto, che, timoroso del giorno dell'ira, inalza una preghiera in espiazione, e nel fervore dell'offerta gli raggia in fronte la fidanza di placare l'Onnipotente vendicatore. Perchè Manfredi abbassa la visiera? Teme egli che sveli la sua faccia il rimorso di averli dimenticati, o la piet
La candida onestá del signor Ginguené guadagnò a lui ne' crocchi delle persone piú savie e piú gentili della Francia un epiteto che gli fa onore, e che da gran tempo non va scompagnato mai dal suo nome:«le bon Ginguené». Innamorato della vita campestre, egli ne gustò lungamente tutta la pace; e da essa le sue maniere pigliarono molto di quella schietta ed ilare cortesia, che raddoppia i nodi dell'amicizia e che sola può placare l'invidioso dispetto con cui il volgo guarda d'ordinario chi ne sa piú di lui.
Ed io, io, che per lo sperpero quotidiano del suo corpo non provavo ribrezzo, non rancore, non dolore, non il piú lieve morso della gelosia e anzi ne avevo un cinico compiacimento ributtante di cui mi vantavo, ora sono geloso della sua anima, che tu solo possiedi! È una gelosia infinita che non c'è mezzo di placare o di sopire!
Lo sai, che queste stelle, grappoli succulenti di luminose uve gonfie di rosso sugo, uve che maturarono al basso del ceppo inzaccherate dei vapori cocenti che all'orizzonte stagnano... lo sai, mio cuore, che questi grappoli siderali sono assai più saporosi d'ogni altro grappolo d'astri? Ecco di che placare l'immemorabil tua sete!...
Obbligato di lasciare l'esercito sul Volturno e di recarmi a Palermo per placare quel bravo e bollente popolo nell'esaltazione in cui l'avean spinto gli annessionisti, io aveva raccomandato al generale Sirtori, degno capo dello Stato maggiore dell'esercito meridionale, di lanciar delle bande nostre sulle comunicazioni del nemico.
Parola Del Giorno
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