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Aggiornato: 6 giugno 2025


La ragione condanna simili fantasticherìe; ma se la ragione condanna, la coscienza approva; e la ragione in balìa del sentimento è straccio di carta legato al piè di una rondine.

Subito dopo le aste vedevasi una lunga tavola coperta di ricco tappeto, intorno la quale sedevano le più belle dame romane e francesi, giudici ordinarii di quella specie di combattimenti: e la Contessa Beatrice in seggio più elevato come Regina; il Contestabile Giles Lebrun sopra uno sgabelletto a piè della tavola teneva un libro di pergamena per iscrivervi i nomi, o descrivervi le insegne di coloro che si fossero presentati a giostrare: i rimanenti Cavalieri, parte armati, parte abbigliati di ricche vesti di seta, stavano in piedi all'intorno.

Fiat voluntas tua! rispose Roberto, a cui in quell'ora la posizione orizzontale era dolce come a Magnasco il pensiero di sposar sua cugina, o, per dir meglio, le sue cinquecento mila lire. Alle quali cose pensando, e al soccorso che gli avrebbe prestato Fenoglio contro la ostinata resistenza della cuginesca cittadella, Magnasco se ne andò col cuore contento e il piè leggiero.

Artemona, parlando con Pilastrino, mostra averli racconto l'offizio che ha fatto per Crisaulo e quello che ha pensato perché egli fra poco ottenga, come si vedrá. E, in questo, Pilastrino le narra tutti li accidenti del suo amore che sono circa il mangiare e il bere. PILASTRINO. Sai per sette. Sempre ho sperato in te. ARTEMONA. Omai la cosa passa per suoi piè.

Ivi chieser le genti, o l'ammiraglio disegnò un assalto sopra Nicotra, tenuta dal conte Pietro di Catanzaro, con cinquecento cavalli e duemila soldati da pie' e altrettanti terrazzani; spensierati per fidar nelle vicine forze del re. Loria, trascelte dieci galee, piombavi a mezza notte; non improvviso pure, che il conte non facesse pria sfondar otto galee ch'avea in arsenale, e con tutti que' della terra fuggisse. Poco sangue perciò fu sparso; ma fatto grande e ricco bottino. Appiccan fuoco dispettosi i nostri alle galee e alla citt

Non solamente certi giornali esagerando per sfogo di benevolenza, e a buon fine, e di buona fede i vantaggi de' popoli che prendono a difendere, ma i Potentati e i popoli stessi col dimostrare o troppo presto o troppo spesso, e dapprima con soverchia instanza e poi con poca costanza, il loro affetto verso tale o tal nazione, nocciono da ultimo più che giovare. Se le più delle protezioni in effetto tornano da ultimo moleste e tremende, non riescono un gran benefizio neanco le protezioni in promessa. Che non si disse, e che non pareva volersi fare a pro della sventurata Polonia? Tutti gli anni abbondanza di pie perorazioni dalla ringhiera di Francia; tutti gli anni nella risposta della Camera al Trono, una parola di raccomandazione degnevole per la Polonia. Ma poi? Non vorrei il simile per la prode Ungheria. Ma so di buon luogo che taluni degli stessi Ungheresi, i quali sono entro nel paese e non amano illudersi, sperano meno baldanzosamente che i loro amici di fuori; pare ad essi caparra di validi aiuti la dissoluzione della gi

Cingesi spada, ed ivi appar scolpito Cinghial, che i curvi denti empie di spume; Ma su l'elmo d'acciar, d'oro guernito, Scotesi verso il ciel bosco di piume; Ella in gonna succinta, al piè spedito Noia non fa; Termodonteo costume, Gonna, ove abbaglia altrui porpora coa, E gemme nate di rugiada Eoa.

Bella è la vista di Stefanago, o ti diletti contemplarlo da lungi, o ti aggiri al piè della rupe su cui maestoso siede. Gli corre all'intorno quasi alla met

Il povero baccelliere diede una sbirciata a quel foglio. Era una carta bollata. L'aperse colle mani tremanti e vide.... quel che doveva aspettarsi, il suo contratto col tipografo di Torino. È pagato; disse allora il signor Amedeo. Vedete, c'è la quietanza a piè di pagina.

Prisma novello, col pensiero, i mille Raggi dell'universo in raccogliere E mutarli in cadenze e in armonie; Poi fra le genti seminar scintille, Fatali incendi suscitando intorno, Turbando il cranio alle persone pie... O illudendole un giorno! Esser pöeti è salir sovra un monte, Di notte, quando il ciel di stelle è fulgido, E, in estasi, esclamar: "Credo! V'è un Dio!"

Parola Del Giorno

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