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L'ira e l'insano livore non gli permisero di veder qual piaga avesse il suo ferro aperta nel petto di Bianca; la vittoria gli aveva tratto di mente di chiederne novelle, pago di saperle in Stefanago. Giovane sventurata e in mal punto pietosa, ondeggiante fra gli affetti di sposa e di figlia, amore la trasse fra le battaglie, e ambizione la trascinava al natìo suo tetto.

Taluno di voi ben vide il Castello di Stefanago: egli è tuttora intatto quale s'innalzò nelle passate et

Questi, fido al suo giuramento, prode nel cruento certame, coglie mille palme sugli alleati e sfugge il fiero Sir di Stefanago. Ma il Rosso dal colle mentre gioisce fra le uccisioni, vede in basso consumarsi miseranda strage de' suoi, vede piegar l'armi, e un terribile guerriero, quasi turbo in campo di biade, spargere lo sterminio e la morte.

I due guerrieri la ravvisano, il Nebiolo ne resta stordito pel dolore: Stefano trae partito dalla sorpresa di lui per ordinare a' suoi soldati che si prendano la ferita e la trasportino a Stefanago. Anselmo s'avvede che gli è rapita la sposa, cerca invano di soccorrerla, chè il Rosso gli è sopra col ferro e il provoca di nuovo alla battaglia.

Però mal sostenendo che crescesse il turbine senza che in nulla si fosse provata di scioglierlo, volle scrivere al padre accenti di filiale ossequio ed amore, volle cercargli per quanto avea di più caro la pace. Mandò un messo che gli deponesse a' piedi il proprio pentimento e l'ulivo, ma di questi più non si ebbe notizia, e invano ogni la profuga di Stefanago rinnovava la speranza di udire annunziarsi men fiera la volont

Bella è la vista di Stefanago, o ti diletti contemplarlo da lungi, o ti aggiri al piè della rupe su cui maestoso siede. Gli corre all'intorno quasi alla met

Il Rosso spedì un messo a Guidone a ordinargli che cessasse dallo spargere contro di lui le insane sue grida, e sciogliesse il turbine di guerra che milantava volere portargli a Stefanago per vendicare il figlio.

Mentre stringeano l'itale contrade le tenebre del secolo undecimo, a Stefanago regnava Stefano II, il più fiero della famiglia e il più valoroso. Era detto il Rosso pel colore della sua bandiera e de' suoi ricciati capelli. Era uomo rabido, feroce, d'animo ardito, intraprenditore, fosco: ruotava lo sguardo qual sinistra cometa, e pari a suono d'acqua cadente, rauca e fiera mandava la voce.

Anselmo anelante la raggiunse lungo la via che conduce a Stefanago, recata sur un letto di frondi da una mano di fidi soldati.

Sventola sulla Torre di Stefanago la sanguinosa insegna; si diffonde in tutti i petti, scorre per tutte le valli fiero commovimento di guerra. E i Signori di Fortunago, e que' di Rocca Susella e i Malaspina del Penice son richiesti da Stefano alleati contro il Nebiolo.