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Aggiornato: 19 maggio 2025
Salivano fino a Cecilia Rigotti, immobile nella sua contemplazione, gli effluvi delle piante aromatiche e l'acuto odore dei gelsomini che si arrampicavano fra la verdura lucida, ai ferri della sottoposta finestra. Cecilia respirava con volutt
Con lei, così pronta alla ribattuta, non si poteva vincere nè impattare. Ci sono, provai a rispondere, delle piante che non vivono per le radici, non avendone affatto; piante che vanno, come una arcana inquietudine interna le sospinge; piante che volano, come il vento le porta. Davvero? Le metteremo alla prova. Mi accompagni, sulla cima di quel monte. Signorina!...
Al vento sparsi Volan verso le mura i fier stendardi, Nè schifano i guerrier nel corso urtarsi, Per bella gloria a ben morir non tardi. Veggonsi a un tempo mille scale alzarsi, Su portarvi le piante i più gagliardi, Brandi ed aste vibrar, scoter cimieri, E prender mira, e saettare arcieri.
Ne l'armi eterne a la mortal battaglia Ratto a se vendicar con le man pronte Contra la forza d'Ottoman si scaglia Impresso d'odio la terribil fronte, Sì come tigre, che gli armenti assaglia, Sì come turbo, che scotendo il monte Di svelte piante va coprendo i campi, Sì come orrido tuon, tra nembi e lampi. D'indomita ira giù nel petto acceso Verso l'empio nemico alza la spada.
Insidiose, in lunghi allacciamenti, ondeggiano le najadi lascive: balenano di riso ne le vive bocche le chiostre nivëe dei denti. Sogguardan elle con languida brama Ila, si torcon elle in fra le piante. O figliuolo del re Teodamante, non così dolce mai Ercole t'ama! O tu, de li Argonäuti diletto, a cui cingon la fronte i bei narcissi!
Maria gli portava dei fiori, le rose rifiorite, gli ultimi crisantemi, o le prime viole del pensiero seminate in agosto; egli mostrava piacere, e domandava conto degli animali e delle piante più care, fra le quali aveva passate le ore migliori della vita. Maria pensava a tutto e a tutti, con calma serena, senza confusione fra le molteplici brighe, con quel sorriso degli occhi che indicava la bont
La grotta è posta molto al disotto di Collepardo; vi si scende per un ripido sentiero; laggiù il torrente Cosa rumoreggia in una stretta gola e, per un poco, la strada segue le sue sponde ombreggiate da piante di castagno e d'ambo i lati sorgono imponenti pareti di roccia. A sinistra s'innalza il monte Marginato che stende nell'aria la sua imponente massa, gettando un'ombra cupa e profonda sulle acque che gorgogliano con forza tra le pietre. A destra sorge un'altra rupe non meno scoscesa, ricca di vegetazione, nella quale appunto è scavata la grotta. Anche l'entrata promette qualche cosa di straordinario. Una nera gola si apre fra scure masse di pietra, ed una corrente d'aria gelata pare scaturisca dalla più grande profondit
La bella donna scomparve tra le piante, la sua voce che s'era fatta via via più debole, si spense in un mormoro. Io tornerò... io tornerò....
Sarai gentile con lui, nevvero? Mi piace la Querciaia riprese il mio bambino perchè vi sono tanti uccelletti sulle piante. In quel momento Pietro sollevò la portiera e Lo introdusse.
Il Lautrec si volse a tali parole.... guardò dal capo alle piante il Palavicino.... per un istante fuggevolissimo sentì per colui una sensazione quasi di simpatia, di gratitudine, di tenerezza.... Fu un lampo però... e l'odio tornò colla solita insistenza. Disse poi: Scrivete dunque! Il Palavicino scrisse la seguente lettera: "Caro conte!
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