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Passammo così per diversi piani e diverse colline rocciose, sempre rallegrati da nuove vedute di roccie, valli e mare, sino a che non discendemmo a Rio. Qui rumoreggia giù dalle alture un ruscello che si scarica nel porto. Da esso il luogo ha preso il nome di Rio.

I carabinieri! Le guardie! Quello è il delegato! È venuto da Castellanzo! C'è stata la spia! Sulla forca la spia! A noi! A noi! E dalla folla che si agita, che ribolle, che rumoreggia, ma che rimane compatta, che non indietreggia d'un passo, scoppia un'urlata, un'urlata sola, lunga, echeggiante, rimbombante, tremenda: Morte ai ladri! Viva la rivoluzione sociale!

Però al guizzo dei lampi la luce rossa impallidisce, e spicca invece la colossale figura di Bartolommeo che par veramente un uomo troppo grande per una stazione così piccola. Che tempo! Infatti il tuono rumoreggia vicino, e il vento solleva turbini di polvere, investe fieramente gli alberi e arruffa i campi di biade. Non c'è in stazione nemmeno un viaggiatore.

La banda di Dusiana rumoreggia da capo, con un centone di motivi dell'Attila. Sar

La grotta è posta molto al disotto di Collepardo; vi si scende per un ripido sentiero; laggiù il torrente Cosa rumoreggia in una stretta gola e, per un poco, la strada segue le sue sponde ombreggiate da piante di castagno e d'ambo i lati sorgono imponenti pareti di roccia. A sinistra s'innalza il monte Marginato che stende nell'aria la sua imponente massa, gettando un'ombra cupa e profonda sulle acque che gorgogliano con forza tra le pietre. A destra sorge un'altra rupe non meno scoscesa, ricca di vegetazione, nella quale appunto è scavata la grotta. Anche l'entrata promette qualche cosa di straordinario. Una nera gola si apre fra scure masse di pietra, ed una corrente d'aria gelata pare scaturisca dalla più grande profondit

Il suo capo di roccia pare debba essere abitato appena dall'aquila. Niuna luce vi fa piovere lo scintillío delle stelle che paiono di acciaio tersissimo. Non un albero, non una pianticella, non un filo d'erba. Roccia angolosa, arida, dura, quasi livida di collera. Silenzio profondo, il silenzio delle altitudini. Sotto, l'Jonio rumoreggia, si rompe contro la parete dello scoglio.

Nel punto dove la valle si allarga e il torrente scendendo dalle montagne rumoreggia fra i sassi, si vede biancheggiare un vasto fabbricato quadrato, con grandi cortili e degli altissimi fumaiuoli che sembrano toccare il cielo.

Contadini e contadine con leve e rami d'alberi. Io riordino il materiale sparso. Sulla destra la fucileria austriaca rumoreggia. Spengiamo due torce. Si lavora quasi a lume di naso. Con le leve e colle binde la mia 74 si solleva lentamente. E' tutta fangosa, ma intatta. Mi ricordo finalmente della mia ferita. Fasciato, ho l'aria di avere una infiammazione ai denti. Non posso sopportare l'elmetto.