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Aggiornato: 15 giugno 2025
Tutti i Vicerè fecero a gara nell’attingere alla cassa civica accampando diritti di regalie o di compensi, o diritti trasformati; e gli Atti del Comune rivelano come la tanto vantata correttezza del Marchese di Villamajna non avesse trattenuto il Vicerè Caracciolo dall’imporre al Senato il pagamento di settant’onze per franchigia di cinquanta botti di vino e di trenta quintali d’orzo, per rifarsi del danno che a lui proveniva dal nuovo dazio imposto dal Comune in surrogazione del jus proibitivo dei fornai¹⁵¹. E quando questo Catone in ritardo, deposto l’occhialino col quale stava perpetuamente a guardare chi passasse e che cosa si facesse nel piano del Palazzo, recavasi a Napoli, ritornando portava in tasca un regio dispaccio che imponeva al Senato il pagamento delle franchigie spettantigli nei mesi d’assenza¹⁵².
Dall'anno 1494 ardeva la guerra tra Firenze e Pisa, questa amando viver libera, e quella volendo signoreggiarla. Nè a Genova nè al suo potentissimo Gian Aloise Fiesco tornava che i Fiorentini dilatassero maggiormente l'imperio, poichè non solo questi agognavano l'occupazione di Pisa, ma insidiavano Pietrasanta e Sarzana. Per tali ragioni si accoglieva l'ambasceria dei Pisani, che offrivano di congiungersi perpetuamente con la Repubblica genovese, pronti ad accettarne le leggi. Ma qui cominciavano ancora i dissensi. Erano nel Senato nobili e popolani, cioè famiglie antiche feudali, e famiglie di popolo grasso, salite ai primi gradi, ma non tenute pari a quell'altre, che pur da talune popolari avevano lasciato occupare il dogato, designandole un pochettino a scherno col soprannome di Cappellazzi. Erano queste le famiglie dei Fregosi e degli Adorni, dei Montaldi e dei Guarchi, sempre appoggiate a questa o a quella delle famiglie nobili, o feudali, dei Fieschi e dei Grimaldi da un lato, dei Doria e degli Spinola dall'altro. Ma l'appoggio era dato in guisa, che, le rivalit
Affermano Roma avesse tre nomi uno sacerdotale ed era Flora o Anthusa, l'altro civile, che fu Roma, il terzo misterioso Amor. Quanto a me credo di ciò sia niente e l'Amor nascesse da leggere alla rovescia il nome Roma; chè se mai avessimo a reputare vera la leggenda questo noi impareremmo di più, che ammonita fino dai suoi primordi ad amare trasgredì perpetuamente al precetto, donde le venne quel fascio di miseria, che sbigottisce i suoi stessi nemici, e tuttavia dura; imperciocchè nè senno astuto, nè prodezza di braccio valgano dove manchi amore. Non può accertarsi, pure è da credersi, che la umanit
L'espressione generale ed ordinaria del viso di Bambina era il dolore, la tenerezza. Si sarebbe detto che questa giovinetta fosse un'edera la quale cercava perpetuamente il suo posto di appoggio, l'albero intorno a cui allacciarsi mollemente. Un certo languore nei suoi movimenti, un certo abbandono nelle sue pose, la nota della sua voce dolce ed allungata, il suo andare in cadenza, la sua testa inclinata, avrebbero dato a credere che in questa fanciulla la volont
L'uomo trovò nella colpa di Eva circostanze attenuanti; ad ogni modo gli piacque piuttosto esporsi perpetuamente alla tentazione, che rimanere privo della sua amabile tentatrice. La fiamma di amore, secondo la ragione del fuoco, divampò più gloriosa quanto più compressa. La donna di compagna diventò signora, e regina. Sedè giudice dei Tornei, presiedè le sfide di poesia, e le Corti di Amore.
I moscherini e i piccoli ragni si agitavano fra le pianticelle in cerca di nutrimento. Dappertutto un gran moto, una gran gioia, una gran festa nell'assalirsi, nello schermirsi, nel divorarsi a vicenda. Apriletta si arrestava tratto tratto a contemplare quegli episodii della distruzione e della morte, dai quali perpetuamente si genera e si mantiene la vita dell'universo.
Della opposizione del Guerrazzi mi piacque la parte con la quale eccitava perpetuamente alle armi; cosa in cui questi benedetti moderati patiscono sempre del restìo. Egli propose la condotta del Generale Garibaldi al signor Neri Corsini, ma questo buon signore con un letterone lungo lungo com'egli sapeva farne affogò la proposta sotto un'acquazzone di parole. Tale merito non misero con gli altri nel decreto, che mandò il Corsini in Santa Croce, ma ce lo metto io. Vi giuro da galantuomo, che se io non ero gi
Son troppe le ragioni di dissidio, di contrasti, son troppi gli attriti di gelosia, di influenze, di invidie fra suocera e genero, perchè i loro rapporti possano mantenersi in un cielo perpetuamente sereno. Non metter mai tuo marito nel triste dilemma di offender tua madre o di darti torto. Amatevi da lontano invece di odiarvi da vicino.
Ahi! che tu con un leggerissimo sonno se' passata da questa vita e sei uscita di travagli, son finiti i tuoi dolori; ma a me che resto in vita resteranno perpetuamente impressi nel cuore i tuoi costumi, la tua bontá, la tua onestá e la riverenza che mi portavi. M'hai lasciato orbo, afflitto e pieno di pentimento: oh fossi morto in tua vece, vecchio canuto e stanco dal lungo vivere!
Ha la sventura un vento che la precorre, e chiamasi augurio: le anime pacate per mille indizii lo presentono, come gli uccelli lo approssimarsi del turbine: le altre poi, dalla vicenda dei quotidiani eventi perpetuamente commosse, non se ne accorgono, e la sventura le coglie subitanea e improvvisa.
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