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Aggiornato: 25 giugno 2025
Guarda se l'amica tua, o Lidio, fa il dovere. Non odi, Lidio? Che aspetti? Piglia, o Lidio. LIDIO femina. Eccomi. LIDIO maschio. Da' qua. SAMIA. Uh! uh! trista me! Aveva preso un granchio. Perdonami, messer. Volevo costui, non te. Addio tu. Tu ascolta. LIDIO femina. El granchio pigli tu ora. Parla a me. Licenzia lui. SAMIA. El vero di' tu. La smemorata! Erravo io. Va' sano. Tu vieni a me.
Eccomi qua!... esclamò Perez, chinandosi verso di lui, offrendogli il braccio, che egli prese un momento e poi lasciò. Che posso fare per alleviare la tua pena? Non dirmene nulla, se ti costa.... Mi costa tacere!... Ho bisogno di gridare!... Perdonami se non ti ho dato retta.... Ma ti ho udito bene, sai!
«L'hai? Dunque è finita per me; io non devo mostrarti più questo mio volto; perdonami la colpa involontaria di averti dato la vita, come io ti perdono il fallo meditato di averla maledetta. L
Strinsi la mano d'Eugenio, e m'assisi vicino a lui, interrogandolo cogli occhi. Clelia risollevò i suoi verso di me e sorrise. Quel sorriso era un mondo di idee: una confessione vergognosa dell'ingiustizia con cui aveva sempre trattato Eugenio, una promessa di non farlo più; e quasi un dirmi: "vedi, t'ho obbedita perdonami."
APOLLIONE. Veramente or ti raffiguro, fratello: perdonami se prima non son venuto a far il debito ufficio ch'io doveva. GERASTO. Férmati, ché tu proprio desii d'essere ingannato.
Trinca, or che vai in sua casa, dille che il suo fratello va a morire, che pianga la mia morte, che non mi potrá avvenir cosa piú cara, che veder le mie essequie onorate dalle sue lacrime. EROTICO. Attilio fratello, perdonami, si t'uso violenza in strascinarti in casa mia. ATTILIO. Oimè, chi mi tira? dove sono? deh, perché, amico, non m'aiuti? Signor Pardo, Idio vi dia il buon giorno.
Una espressione di pena sfiorò il volto di Chérie: ella spalancò i larghi occhi azzurri, interrogando: Perdonami disse Paolo, con una subitanea tenerezza perdonami... è quel gesto... Si fermò, sentendo che stava per dire tutto. Che gesto? Nulla, nulla. Mi vuoi bene? Sì. Molto? Immensamente. Fino a quando? Fino a... sempre!
Restituiscilo, ch'io lo spezzi, ch'io lo calpesti, ch'io lo butti nel mare.... -Ah, tu m'uccidi! Ella era tutta sbiancata in viso, e le labbra fatte violacee erano scosse da un lungo tremore. Subitamente, egli l'aveva lasciata e s'era messo in ginocchio portando le mani alla testa e scompigliando i suoi capelli grigiastri. Perdono, Costanza; perdonami, sono un pazzo, lo vedi!
Ugo in quel momento proprio pensava: Che vita incomincia per me? La montanina guardò ancora giù dalla montagna, stette un pezzo come pensierosa, e, piegando le ginocchia, disse: Perdonami, madre! Io devo fuggire! e stava per muovere il piede: si lasciò scappare questo lamento: Non ho ancora pregato stamattina! e si volse in due passi alla grotta, verso la statuetta.
Tua madre ha ragione, soggiunse Bissi, scuotendomi per un braccio un po' rudemente. Mi rizzai, trassi un lungo respiro, stringendo i pugni, chiudendo gli occhi, facendo stridere i denti: poi, riscossomi, gettai le braccia al collo di mia madre, quasi singhiozzando: Mamma, perdonami! Mamma! Ti comprendo, Dario. Ma che cosa possiamo farci? Non c'è rimedio. Oh! Nessuno poteva comprendermi.
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