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Aggiornato: 5 ottobre 2025
E tu, spregevole donna, invochi ancora il perdono. No, Fathma, non v'è perdono. Un singulto lacerò il petto di Ahmed. Egli portò le mani agli occhi e quell'uomo fu visto a piangere. Nella capanna, per parecchi minuti tornò a regnare un penoso silenzio, rotto solo dai singhiozzi che sollevavano il petto del Mahdi e dal respirare affannoso di Fathma.
Quella notte la Lambertenghi dormì di un sonno irrequieto, nel quale più volte le apparve, così come la vecchia contadina l'aveva descritta, la immagine torva e melanconica del gentiluomo suicida. I primi mesi dell'estate passarono bene. Fu verso il settembre che un fatto penoso venne a turbare la pacifica vita della famiglia Sant'Angelo.
Talora, nella foga del discorrere, se i suoi occhi si incontravano in quelli profondamente dolci della giovane, era un visibile turbamento che lo sopraffaceva. Evitava di rimanere solo in sua compagnia. Un senso penoso di inquietudine lo assaliva ogni volta che la signora Chiara toccava in presenza di Loreta qualche argomento che avesse avuto la più lieve attinenza agli scherzi sul suo contegno.
Una relazione d'amicizia, una corrispondenza potrebbe forse nel futuro non esser buona, renderci più penoso il nostro stato. Noi conserveremo così più intatto e poetico il ricordo di quest'ora.
«Un giorno al Montanvert narra il Cunningham assistevamo all'arrivo dei «poliglotti», come un'ingegnosa persona battezzò quella turba composta di quasi tutte le nazioni, che può essere vista ogni giorno compiendo il penoso pellegrinaggio da Chamonix al Montanvert. In essa trovavasi un inglese che si era gi
Come se la maschera della durezza sprezzante e superba le fosse stata strappata, le guance impallidite, le labbra dischiuse e gli occhi smarriti dicevano il dolore, la paura, il rimorso, un sentimento che il Ferpierre non sapeva ancora precisare, ma che era senza dubbio troppo penoso. Ve ne duole?... Dovete molto amarlo!
Le era penoso starsene sola a quel modo. Alle acque s'annoiava... s'annoiava...» Voleva persuaderlo a sè stessa; ma invece alle acque ci aveva un interessamento troppo vivo. Aspettava con impazienza il mattino per andare alla fonte, e se per caso ne tornava senza una parola che l'avesse agitata, era triste. E le accadeva sovente. Fausto s'annoiava di quella tutela che lei aveva sempre intorno.
La sensazione non aveva nulla di penoso; tormentatore era per lui tutto ciò che sollecitava un impulso decisivo; l'abbandono, l'attesa, non avevano nulla di repugnante al suo modo d'essere naturale.
Più degli altri il giudice Ferpierre, nonostante i nuovi processi e i nuovi misteri proposti alla sua indagine, ne serbò memoria: troppo grave era stato il suo dubbio, troppo penoso il dispetto di non aver saputo veder chiaro in quell'intrico. Cercando di giustificarsi agli occhi suoi proprii, egli pensava che, dopo la lettura delle memorie della contessa e l'interrogatorio del Vérod, aveva visto ed affermato la verit
Gli parea che di certo qualcuno andasse a smuovere il mobile, per imprevista circostanza, e avrebbe voluto poter passare a traverso le mura della sua prigione per impedire che gli fosse tolto il frutto di un sì lungo, penoso lavoro.
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