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Aggiornato: 13 giugno 2025
Nec etiam deerit quæstio Parisiensi propemodum exarata stylo, in qua de Præsensionibus genethliacis, deque omni eiusmodi vanitate disputatur, libellum quoque eodem pene stylo edidimus, tempore dissidii in Iulium Pontificem concitati: quo per conclusiones seu mavis speculationes aut theoremata nuncupare, de suprema authoritate differebatur: titulus est resolutio potestatis ecclesiasticæ, sed ei manum extremam nondum indidimus.
LIDIA. O mio penoso diletto, non conoscevate le mie fiamme palesi, anzi scolpite nel fronte, e ch'io era assai piú vostra che di me stessa? conoscerete le mie pene forse quando sarò morta?
Della tua mente ogni pensier vegg'io, Leggo le pene onde il tuo core è infranto, Scerno fra cotai pene un gioìr pio, Me figurando al Re de' Cieli accanto; Scerno che tu il maggior de' sacrifici Rinnovelli ogni giorno e benedici.
Ahi, fortuna, quando pensava che fussero finite le pene e cominciar la felicitá, allor ne son piú lontano che mai! DON FLAMINIO. Don Ignazio, dove sète? Conoscete voi questa sottana gialla che portò quel giorno? non è questo l'anello che l'avete mandato a donare, le catene e gli altri vezzi di donne? DON IGNAZIO. Li conosco e mi rincresce conoscerli.
Il Concilio di Trento, sess. 21, c. 8, Della rifor. mat. decretava gravi pene contro i concubinarii, e (nella sess. 52, c. 14 Della rifor.)contro i preti che si danno vergognosamente a questo vizio; ma queste pene devono essere pronunciate con sentenza, e molte fra esse non furono mai accettate in Francia, come, per esempio, quella della espulsione dei concubinarii dalla citt
Mi chiedete ciò che fu di me in questi quattro anni? ciò che io feci? Nulla. Le pene, che ho patite, io non le ho cercate. Il giovane la guardò con compassione profonda. Spiegatevi, Gabriella; pensate, che quanto a me direte nessuno lo sapr
O dolcezza che ho gustato in quei baci! par che ancora mi siedano nelle labra, anzi mi son discesi nel cuore e mi respirano d'un infocato piacere. Ahi, che di finti baci ne raccoglio veraci pene! BALIA. La poverina si pensa trattar con pecorelle e sta in mezo di lupi arrabbiati. Oh quanto fuggirebbe da voi, se li fussero palesi i vostri secreti e sapesse quello che si nasconde sotto la gonna!
E questo il pruova: che veggiamo adornarne un lucernaio e parere una sposa. CRISAULO. Altro non s'ama, oggi, altro non s'onora; e saria degno di tanto onor, se non avesse seco sempre tanto di amaro e tante pene e tante passioni.
Troppa fede negli uomini! Egli aveva finita la sua colazione, e con queste parole si alzò, lasciandomi l'animo ancora più amaro e turbato di peggiori pene, di peggiori sospetti. La fantasia non mi dava pace, mi mostrava continuamente immagini che non poteva nè spengere, nè sopportare.
Un saltambanco cieco, montato sur un tavolotto, con una tal quale flebile e monotona cantilena ripeteva una composizione, rozza se poteva essere, e che oggi desterebbe sorriso e disprezzo , allora moveva lacrime di devota compassione. L'intenta plebe si affrettava di gettar un quattrino nel bossolo del povero cieco: ad alcuni di quei robusti uomini, educati o cresciuti per la guerra, che non avevano mai compatito ai travagli veri e presenti dei loro simili, ora udendo rammentare le volontarie pene dell'Innocente, s'imbambolavano gli occhi: e taluno, battendo la scabra destra sull'elsa della spada, esclamava: Oh che non éramo l
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