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Aggiornato: 10 giugno 2025
Mercè, sire, risponde Goccelino; l'altezza vostra viva lunghi anni; a me basta la gloria di aver toccata la vostra sacra persona. Il torrente intanto era declinato, il guado reso più praticabile, e la gente dell'imperatore varcata all'altra sponda; così che la sera si giunse a Parma Enrico III aggiustò le cose d'Italia e ripartì per Lamagna.
«Tolleri l'onta peggiore di un prete padre della menzogna che siede principe sulle teste di tre milioni d'italiani, insanguinate da quattro armate straniere; di un prete empio che in nome di Dio taglia le ali al pensiero e soffoca le aspirazioni della coscienza. «Tolleri l'onta di due tirannucci quel di Modena e quel di Parma crudeli quanto sono piccini.
Le violette di Parma erano a mala pena appassite; ma la marchesa Polissena non aspettò che il mazzolino fosse disseccato, par confidarne un altro a quel grazioso custode. Ne ebbe due, ne ebbe tre, ne ebbe quattro, nello spazio di un mese, il conte Gino Malatesti; a mezza primavera, quando le violette cessarono, ne aveva gi
Non amate le rose? le chiese Paolo Spada. .... Sì. Forse amate qualche altro fiore, specialmente? No, nessun fiore, specialmente. Io ho amato molto il giglio, una volta, poi le violette di Parma, poi le orchidee.... Che sono, le orchidee.... Certi fiori molto rari, molto strani.... Non li conosco mormorò ella, distratta. Pure, un lieve pallore l'aveva scolorita. Egli non se ne accorse.
Certa cosa è che non tutti gli scudi d'argento di Milano, Modona, Parma, Mantova, Roma ed altre zecche d'Italia non sono d'una stessa bontá, benché la differenza sia poca.
Montaner. cap. 118. Cronaca di Parma, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 812. E la più parte degli altri contemporanei, che dicono il fatto senza i particolari. Il giorno della battaglia è confermato da molti documenti, tra' quali citeremo una lettera di Carlo I al papa, data il 9 giugno 1284, pubblicata dal Testa, nella vita di Federigo II re di Sicilia, docum. 2.
E perché successivamente le monete d'oro, dette «soldi» o «solidi», furono valutate a principio 25 denari d'argento, corrotti dipoi nel corso de' secoli seguenti e peggiorati di bontá i denari, s'alzarono a maggiori numeri; e finalmente le cose si sono a tal segno condotte, che, restando il nome immaginario di «soldi», «lire» e «denari», le monete effettive sono alzate, e le immaginarie per conseguenza si sono cosí abbassate e rese vili, che non vagliono in oggi la millesima parte di prima: mentre il denaro in molti paesi non è che la dodicesima parte di un soldo, ed il soldo oggidí in piú paesi non è piú d'oro né d'argento, ma di pochissimo rame; onde in Mantova e Parma tant'oro quant'era un solido degli antichi, che pesava un quarto d'oncia, vale sopra 1000 soldi, che sono circa 13.000 denari.
A Parma pagò il chierico perchè si lasciasse mettere in testa l'elmo e brandisse la spada di Alessandro Farnese, giù nella cripta al chiarore delle torcie. A Ferrara, entrando nella celletta di Sant'Anna, mi accorsi ch'egli tremava di commozione, e pallido lo vidi uscire dal carcere ove fu chiuso il povero amante di Parisina.
Il vescovo si leva per rispondere, ma gli araldi sacri annunziano Rolando da Parma, commissario dell'imperadore di Alemagna. Costui era arrivato due giorni prima, nè a chicchessia aveva rivelato il motivo di sua venuta. L'istesso arcivescovo di Ravenna alcuna cosa non seppe fino alla mattina nella quale il concilio si aprì.
Uno d'essi si uccise in prigione con una coltellata, l'altro fu strangolato in Francia, il terzo riuscì a fuggire, dopo aver confessato che tutti e tre avevano congiurato insieme per ordine espresso del duca di Parma.
Parola Del Giorno
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