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Aggiornato: 31 maggio 2025
Ma ella teneva il viso rivolto a terra, e le palpebre chiuse; nella sua mente era una confusione d'immagini che il martellare del sangue alle tempie agitava senza posa; le fischiavano gli orecchi; il lieve suono del suo respiro interrotto le giungeva mutato in un sordo rumore.
Ella socchiuse le palpebre, con un leggero tremolio dei cigli. Disse poi: Fa caldo qui. È vero? Ho gli orecchi che mi scottano.
Più grosse, più spesse, le lacrime continuavano a sgorgargli dalle palpebre gonfie. Ora, dei singhiozzi gli salivano alla gola, lo scuotevano tutto, gli scomponevano il viso. Lasciami.... lasciami.... Ma perchè, Signore Iddio, perchè? Ella lo aveva trascinato verso il divano, dove era caduta di peso, quasi piangente anche lei.
Io guardai la donna; delicatissime apparivano la bianchezza rosea del suo volto, l'espressione degli occhi lunghi, ombrati da palpebre simili a minuscoli ventagli, coronati da ciglia simili a leggiere strisce arcuate di pennello.
Un tiepido senso di benessere calmò i suoi pensieri, percorse le sue membra strapazzate, finchè un velo di sonno trasparente e leggero come una nuvoletta passò sulle sue palpebre.
State bene così? le domandò, con voce roca. Ella accennò di sì, con le palpebre, non potendo parlare. Non vi addormentate alla luna, almeno, Luisa. La luna fa impazzire chi si addormenta al suo chiarore.
Ecco: innocentemente i tuoi occhi si chiudono, e sotto le palpebre si riposano come sotto foglie molli di rugiada! Non forse ti senti fondere le midolla, o mia Giulia?
Dovreste accorgervene replicava Lina, accennando agli abiti di lutto che indossava; sono tornata.... appena ebbi notizia della morte di Bobi! Una lacrimetta spuntava fra le nere e folte palpebre della ragazza. Chi l'avesse ben guardata però si sarebbe forse accorto che la fisonomia di lei, non ostante la lacrima, piuttosto che a cordoglio era atteggiata a fine sarcasmo.
Li occhi le dolevano, feriti dalla luce solare, e le palpebre le battevano forte. Ma ella stette qualche minuto in quell’attitudine, respirando con fatica, senza rispondere, quasi soffocata da una sollevazione di sentimento materno.
Ed ella rideva, ad ogni frase di lui, mostrandogli tra le due labbra di corallo tenero i bei denti piccini, luminosi nella loro candidezza; e arrovesciando la testa, con quel suo gesto consueto, lo guardava di sotto alle palpebre socchiuse, di sotto a quei veli frangiati che sapete, e che, sollevati a mezzo, come lembi di tende misteriose, parevano dirgli: qui non penetra raggio importuno di sole, nè occhio geloso di rivale; vieni.
Parola Del Giorno
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