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Un teatro, o caffè, o giardino, più curioso di tutti è parso a me quello delle Folies Bergères, poco discosto dal boulevard Montmartre. C'è un teatro chiuso, con gallerie, platea ed orchestra; c'è un giardino, colla sua brava fontana zampillante nel mezzo, ma tutto coperto da cristalli e anch'esso con gallerie che corrono torno torno; un medesimo vestibolo vi conduce al bivio, anzi al trivio del giardino, della platea, delle scale, che mettono su, alle gallerie dell'uno e alle logge dell'altra. Da per tutto i deschetti di zinco; da per tutto i tavoleggianti, pronti a servirvi; in alcuni punti di passaggio i banchi, a cui siedono le rappresentanti dell'autorit

Nella solenne commemorazione funebre celebratasi a Lucca in onore del defunto maestro, si eseguirono i seguenti pezzi: 1.° Gran marcia a banda ed orchestra, sopra motivi tratti dalle composizioni di Pacini. 2.° Messa da Requiem a quattro voci e grande orchestra scritta dall'illustre defunto. 3.° Altra marcia a banda ed orchestra.

Quei saggi promettevano un grande suonatore da concerto; se non che, l'amore delle grandi esecuzioni complesse fece trascurare al Mariani l'esercizio dello istrumento di Tartini, e per tal modo il direttore di orchestra ed il compositore assorbirono più tardi il violinista. Nella primavera del 1847, il nome di Mariani era celebre.

Mariani si presentò come direttore di orchestra al teatro Re, dova si eseguivano i Due Foscari dalla signora Angiolina Bosio , dal baritono Corsi e dal tenore Volpini, tre artisti allora esordienti che poi divennero famosi.

Il timpanista è un uomo serio, compreso della sua alta missione drammatica; ma sa dissimulare il proprio orgoglio, dormendo sul proprio strumento quando gli altri suonatori fanno il maggior strepito. Egli incarica il più prossimo de' suoi colleghi di orchestra di svegliarlo a tempo debito.

«I prezzi d’entrata sono mitissimi. Costumi, orchestra, decorazioni non sono, è vero, da mettere a paragone di quelli del Teatro nazionale di Vienna o delle scene di Londra e di Parigi, ma in Palermo son forse migliori che in altre citt

Recatosi a Macerata nel 1843 per suonare la prima viola al teatro dell'opera, quivi, nel corso della stagione, fece eseguire due sinfonie ed un grande concerto a tutta orchestra obbligato a sei istrumenti; delle quali composizioni, che ottennero il massimo effetto, si parla con molta lode in un articolo pubblicato allora dal Messaggere Bolognese, dove sono ricordate altre composizioni dello stesso Mariani, gi

Dopo altre peregrinazioni artistiche, mai sempre accompagnate dei più felici successi, il Mariani, nel 1852, venne dal municipio di Genova definitivamente nominato al posto di maestro concertatore e direttore di orchestra al teatro Carlo Felice; posto che l'egregio artista occupò fino all'ultimo, con quanto lustro di quel teatro tutti sanno. Dopo tale avvenimento, l'orchestra del Carlo Felice, se non per numero e valentia individuale di professori, potè chiamarsi la prima d'Italia per quella fusione di elementi, per quella sintesi perfetta, da cui si creano le grandi esecuzioni e gli irresistibili successi. Affezionato alla citt