Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 23 giugno 2025
Non cosí dunque succederebbe oggidí, quando sí pochi si trovano, e questi anche segregati dal mondo ne' chiostri, che di vivere alla spartana, benché con fini piú alti e santi, si contentino.
XIV. Russia. L'Italia che dianzi aveva tutti contro di sè, oggidì pare che abbia tutti per sè cospiranti; nemici tra loro, o sospettati di poter domani diventare nemici, in ciò solo unanimi stupendamente: Prussia e Francia, Inghilterra e Russia. Anche Russia chiede un congresso; altri dice per la Turchia, cioè per la cristianit
«Voglio dire che anche oggidì può rinnovarsi l'antico prodigio dei morti risuscitati.» «Che? che vuoi tu dire?» «Che voi avete portato il corrotto, e avete pianto per tant'anni inutilmente.» Al vecchio Candiano cadde l'animo a quelle parole, e accostatosi all'Attilio e sbassando la voce, «Che vuoi tu dire, o sciagurato?» gli domandò.
Due sistemi tra i quali oscilla tuttavia il dispotismo, rappresentati da gran tempo in Europa da due potenze di primo rango, l'Austria e la Francia, e che nel Piemonte importano anche oggidì l'alleanza coll'una o coll'altra. La prima è la via del terrore.
Quanto alle Ninfe e alle Veneri negli studi degli artisti oggidì si chiamano semplicemente Modelle. Entra Mattia disse la voce dopo un breve silenzio, durante il quale il Corvino era stato ad aspettare origliando all'uscio, coll'ansia istessa con cui un imputato sta ascoltando il presidente che gli legge la sentenza di assoluzione.
Tutti i mali onde oggidì è tormentata l'Italia, sono conseguenza dell'improvvida risoluzione d'Adriano. Su di me, sul popolo mio che mi fu tolto pesano da anni codesti mali gravissimi, e però più di tutti posso misurare l'abisso profondo dove un uomo, d'altronde santissimo, gettò pel corso di secoli un'intera nazione.
Essa spinge oggidì i grandi uomini d'affari che dirigono le banche, la stampa, i traffici internazionali, a moltiplicare l'oro creando dei centri, utilizzando delle energie, esaltando le folle, per adornarne, magnificarne l'oggetto della loro lussuria.
Ma quì sovra elmo luminoso scote Argentee piume, ed in corazza ardente Con lunga asta serrata aspro percote, E tiene a freno d'Ottoman la gente: O per gran nobiltate anime note, E per virtù, ciascun si volga in mente L'antico onor, sospireremlo invano Se ne l'armi oggidì langue la mano: LXIII Sì parla, e va ne la battaglia dura, Perchè del suo valor prova si scerna.
RUFINO. Perché, oggidí, non si trova amico se non finto e a pena ve lli prestaranno sul pegno, non ch'altro. CURZIO. Tu dici el vero; ma la necessitá mi sforza de andar alla mercé loro. Ma dimmi un poco: dove dici tu che ti aspettará colei? RUFINO. Ve l'ho pur detto: in casa di Filippa. CURZIO. Orsú!
Il custode della Margherita, a vederlo, era un coso lungo lungo e badiale, colla pelle tutta chiazzata e a mascherizzi, occhi guerci e suffornati in archi di ciglia setolose, capelli rossastri spartiti in sulla fronte, e tirati giù come una cornice barocca attorno a quel poco viso che lasciava discoperto una folta e sudicia barbaccia, da mettere nausea e spavento. Nasceva egli dalla valle d'Imagna nel Bergamasco; e i suoi buoni compatriotti supplivano allora, come anche oggidì, alla scarsezza del terreno col lavorar al tornio l'acero e il faggio delle loro selve in palle, mestole, taglieri, truogoli, zipoli e siffatti, che poi scendono a spacciare a Bergamo o a Milano. Anch'egli era stato dirizzato su quell'arte del mestolajo, come suo padre, come suo nonno, e il padre e il nonno del suo nonno; ma diverso in tutto da loro, sin da giovinetto gli era stato mutato il proprio nome di Macaruffo in quello di Lasagnone, perchè non sapeva piegar la schiena, e la poca fatica gli era una sanit
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca