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Aver lo spregio.... E non leggerlo sui volti! O Follìa!... Pensier tremendo!... Forse l'estro ond'io m'accendo È lo stigma del Destino, Che mi colse da bambino!... Le notturne ore discesero; Son deserti i foschi androni; Gi

Non mento, Irene, i Rodïan dolori Con altra prova affermeran mio detto; E tu ben lunge da gli umani errori Discerni appien quanto richiudo in petto; dice; e va dove i notturni orrori Suoi Sultana passar sovra aureo letto; Ivi seco disfoga i casi amari Finchè l'ore notturne il sol rischiari.

Lasciamoli dove sono questi fattacci, che nelle spesse maglie della rete della umana debolezza raccolgono pure fughe di perseguitati dalla Corte Capitaniale di Palermo, appropriazioni indebite di gioie ricevute in deposito, scassinazioni notturne di porte di gentildonne, e via discorrendo²²¹.

Splende fra le notturne ombre l'augusta Magion sacra a le muse; e avviluppata Negli ampî giri de le sue pellicce Siede l'inclita Egeria, ella, a cui d

Alcifrone ci ha conservato il quadro di una di queste feste notturne; è l’auletride Megara che scrive all’etera Bacchis e le racconta i dettagli di un magnifico festino al quale le sue amiche Phessala, Phryallis, Myrrhine, Philumene, Chrysis et Euxippe assistevano, met

Dopo un poco, al mio spirito scevro dalle eccitazioni notturne, la realt

S'amavano per la memoria che avevano del loro amore da bimbi, perché quell'amore era stato il primo sogno dei loro cuori infantili e l'ultimo sogno dell'avo moribondo; s'amavano perché un istinto fatale e un'occasione violenta li trascinava ad amarsi; s'amavano perché la farfalla bianca ama il fiorellino bianco e la farfalla celeste il fiorellino celeste, perché erano biondi e pallidi tutti e due, perché si sentivano soli sulla terra, soli ed uniti su quelle notturne alture di paese selvaggio.

Il mio cuore?... lo avvolsi nelle tue trecce notturne di donna lasciva; Il mio cuore?... lo trascinai tutto a brandelli, su le tue onde schiumose, dentate come crudeli seghe d'argento!...

E mi raccontava le traversate notturne, d’inverno, solo per le ghiacciaie mortali, carico come un mulo, le tormente che lo assalivano, lo flagellavano a sangue, e lo tenevano immobile, rannicchiato sotto un antro di rupe, pauroso di soccombere al sonno traditore della montagna, il sonno gelido, invincibile avanguardia della morte.

Le grida d'evviva della folla spaventarono i cavalli che si rizzarono scalpitando, e partirono al galoppo per le notturne strade. Ecco, erano sole. Nancy aveva messo il braccio intorno alla sua bambina e la testina bionda le posava sul petto. Il Guarnerius era ai loro piedi, e tutti i fiori erano caduti dalle mani di Anne-Marie sulla cassetta nera che pareva una piccola cassa da morto.