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Aggiornato: 24 giugno 2025
Abd-el-Kerim e Hassarn respirarono. Credettero che fosse salva, ma questa speranza durò un lampo. S'udì il lamentevole urlo dello sciacallo e subito dopo un selvaggio fendè il cerchio formato dallo stato maggiore. Era il dongolese che Notis aveva presentato a Dhafar pasci
Maledetto Ahmed! esclamò egli. Non insultare l'inviato di Dio, se ti è cara la vita. Parla: dove hai nascosto Abd-el-Kerim? Non lo saprete nè oggi, nè domani, nè mai! Sta bene, disse lo scièk. Afferrò il prigioniero per le braccia, e lo trascinò accanto al fuoco non ostante la sua disperata resistenza. Omar gli prese i piedi e li accostò alla fiamma. Notis cacciò fuori un urlo di dolore.
Forse quell'uomo di ferro era commosso. Notis, ripigliò Abd-el-Kerim, abbi piet
Si volse indietro ed al chiaror di un lampo scorse un cavaliere avvolto in un gran mantello bianco, curvo sul collo del suo corsiero, che andava avvicinandosi rapidamente. Notis! mormorò egli, coi denti stretti. Guarda! Chi è quell'uomo? chiese il greco, aggrottando le ciglia. Non lo conosci? È lo scièk Abù-el-Nèmr. Ira di Dio!... Dove va? A El-Obeid, non lo vedi?
Nel momento che lo schiavo di Abd-el-Kerim affrontava arditamente la corrente senza darsi pensiero alcuno dei coccodrilli, che forse erano lì vicini, Notis entrava nell'abitazione. Egli si arrestò alla vista di un vecchio reis che imbacuccato in una stracciata farda stava appoggiato al muro fumando in un orribile scibouk annerito.
Abd-el-Kerim ti ha tradita, rispose Notis. È proprio vero adunque, che dopo di avermi tanto amata ha infranto l'amore che ci univa? Vero, Elenka, ti ha lasciata per correre dietro ad un'almea. La greca s'alzò come una iena furibonda, e le sue mani si chiusero come se avessero voluto stritolare qualche cosa.
Non dimentichiamo che abbiamo Notis a Quetêna. Tu, Fathma, puoi andare a dormire che ne hai bisogno. Ho sempre paura che accada qualche disgrazia. Non succeder
Il greco, col volto contraffatto per lo spasimo, rotolò al suolo bestemmiando, gemendo e contorcendosi come un serpente. Parlate, padron Notis, riprese lo schiavo. No, cane maledetto, rettile schifoso. No, e poi no! Come vi piace. Abù, rimettiamolo sul fuoco. Gli consumeremo i piedi fino all'osso. A quell'atroce minaccia, il greco si sentì mancarsi le forze per resistere oltre.
Libero!... Io libero!... Ma come!... Hai sbaragliato i guerrieri che mi custodivano, forse? Niente affatto; è Ahmed che ti ha graziato. Ah! l'eccellente uomo! Non dire così, Notis, disse gravemente lo scièk. Perchè? La tua grazia è costata la vita di una superba donna; Ahmed l'ha condannata all'annegamento nel lago Tscherkela.
Ho raccomandato l'anima al diavolo mio patrono e ciò basta. Orsù, guardati, che il fratello della tua Elenka incomincia. L'arabo lo guardò cupamente. In guardia, Notis, diss'egli. Una donna non sta più fra noi! Quasi nel medesimo istante le due scimitarre s'incrociarono con uno stridore rapido e duro.
Parola Del Giorno
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