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Al primo fischio che io emetto vi getterete su di lei e la ridurrete all'impotenza. Vi sono dieci talleri da guadagnare. Contate su di noi, risposero i dongolesi. La greca s'avvolse accuratamente nel suo candido taub nascondendosi parte della faccia e s'incamminò verso la casupola di Fathma statale precedentemente descritta da Notis.

I due reis ed il negro, alcuni minuti dopo mettevano piede sul ponte del gran battello. CAPITOLO IV. Omar e Fathma. All'indomani, due ore dopo il mezzodì, Ibrahim lasciava il gran battello di Daùd colla ferma idea di allontanare e ridurre a completa impotenza il greco Notis.

L'arabo la seguì cogli occhi, poi quando sparve in mezzo agli alberi si volse contro Notis, che digrignava i denti sotto la pistola d'Hassarn. E ora, diss'egli con calma forzata, sono con te Notis. L'uno o l'altro vi lascier

Elenka!... Elenka!... balbettò l'arabo. Saresti capace tu di dimenticarla per Fathma? Non parlare d'Elenka, Notis, disse l'arabo sordamente. Il greco fece tre passi indietro e alzò la mano verso di lui. Abd-el-Kerim! disse egli gravemente. Sta in guardia!... Notis!... Sta in guardia! È l'ultima mia parola!

Dove vai, Fathma? chiese egli all'almea. A quella casipola che vedi laggiù sull'orlo di quel campo di durah, rispose Fathma con voce dolce. Non occorre che tu mi accompagni, il leone che uccise il povero Daùd non mi minaccia più. Notis era disceso da sella e si era avvicinato al mahari dell'arabo.

Voglio strapparti quella passione che ti uccide e insediarvi la mia!... Sei in mia mano, Fathma, proseguì Notis con accento pieno di fiele e di minaccia. L'almea fe' un gesto come avesse intenzione di gettarsi fuori dalla stanza, ma s'avvide che la porta era chiusa e s'arrestò fremendo. Non sperare nella fuga, disse Notis che s'era accorto della mossa.

A dieci metri di distanza, seduto su di una piccola rupe tagliata a picco sul Bahr-el-Abiad, aveva scorto un uomo avvolto in una ricca farda, colla faccia semi-coperta da una barba nera e ispida. Lo riconobbe subito; un tremito di collera agitò le sue membra e i suoi lineamenti. Notis! esclamò. Lo fissò attentamente, trucemente, rattenendo il respiro.

Non rispondi, ma leggo nel tuo cuore come legge il Profeta e forse più, Abd-el-Kerim. E che leggi? Amore, amore e amore per... Per chi? Per Allah! Amore per Fathma! Zitto imprudente, mormorò l'arabo guardandosi sospettosamente attorno. Confessi adunque che io lessi giusto. Non posso negarlo. Amo Fathma. Ed Elenka? E Notis?... Cancello l'una e aborro il secondo che minaccia diventare mio rivale!

Ma io l'odio, l'odio, la esecro questa almea! urlò ella. E io l'amo, l'adoro! urlò Notis. Vuoi adunque che ci facciamo la guerra? Io sarò senza piet

Parla, gli disse Omar, con tono minaccioso. Il silenzio potrebbe esserti funesto. Ebbene, , Notis lo sa. M'ha veduto forse? No, ma ti cerca. Basta così. Ora so cosa devo fare. Egli drizzò la prua alla piccola baia in mezzo alla quale galleggiava il suo legno. Arenò il canotto fra le erbe della riva e chiamò Daùd, il quale fu pronto ad attraversare il ponte e a raggiungerlo.