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I due fuggiaschi stavano per cacciarsi nella gola designata che metteva capo ad una foresta, quando una banda di quindici negri armati di fucili, sbarrò la via. Maledizione! esclamò Fathma, rattenendo violentemente il corsiero. Siamo perduti! urlò Omar, strappando la carabina e armandola.

Fece appello a tutto il suo coraggio e frenando i tumultuosi battiti del cuore s'irrigidì contro il tronco dell'albero, rattenendo persino il respiro onde non attirar l'attenzione delle fiere, cogli occhi fissi sotto gli alberi e gli orecchi tesi per raccogliere il menomo rumore. Passarono dieci minuti di angosciosa aspettativa.

Egli v'andò; la girò per accertarsi che non ci fosse gente appiattata dietro, poi si postò tra due macchie di rovi poco distanti, e vi restò immobile, con l'orecchie e con gli occhi tesi, rattenendo il respiro, per sentir meglio. Venivano?... non venivano?... che diavolo facevano a tardar tanto!

Raccolti prudentemente i lembi della veste, che non avessero a strisciare lunghesso il muro, in punta di piedi e rattenendo il respiro, tornò sopra i suoi passi, e giunta al pianerottolo, stette origliando alla porta.

Austero fin troppo! notò il Giuliani, rattenendo il passo egli pure, e alzando gli occhi a quella volta. È il più bel luogo che io mi conosca! sentenziò lo sconosciuto, con un accento malinconico che contraddiceva alla lode. Non vorrete venire una volta a vederlo? chiese amorevolmente il Salvani.

Quella voce fece scattare in piedi Abd-el-Kerim. Sogno! esclamò egli con profondo terrore. Gran Dio!... Si sporse innanzi, rattenendo il respiro, colla faccia livida, tutto in sudore, i pugni chiusi convulsivamente attorno alle armi. Ira di Dio! gridò la medesima voce. Avanti tutti! Abd-el-Kerim gettò un grido strozzato e retrocedette suo malgrado. Notis! Notis! ripetè egli.

Mi volgeva le spalle. Io mi accostai ancora posando una mano sul cuore agitato, e rattenendo il respiro per non palesarmi. Gi

Ogni qual tratto però si arrestava colla dritta sull'impugnatura dell'jatagan, e rattenendo il respiro tendeva ansiosamente l'orecchio, parendogli sempre di udire fra gli urli della burrasca che scatenavasi ognor più violentemente, la voce dello scièk Abù-el-Nèmr e i passi di lui, indi ripigliava la sfrenata corsa, tuffandosi fino alle ginocchia nelle pozze d'acqua e sollevando sprazzi fangosi.

Ambedue rimasero lungamente in ascolto, rattenendo il respiro; ella più innanzi, e pronta ad allontanarsi dal terrazzo; egli più indietro, ma con la mano agli elsi della spada. Non è nulla; diss'ella poco stante; forse il vento tra i rami. Ah! sospirò egli. Povera vita! Tremare, nascondersi.... E perchè? Tu verrai meco, non è vero, amor mio!

Per un moto involontario, aveva bensì a quel grido gettato un lembo del mantello sulle soavi sembianze dell'atterrita fanciulla, a tentare di soffocarlo a mezzo, intanto che, per un altro moto d'istinto rattenendo persino il fiato, si era ristretto tutto in , quasi credesse sfuggir così alle ricerche della moltitudine. Il cuore gli voleva scoppiar sotto il giustacuore.