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Aggiornato: 8 luglio 2025
Giù bestemmie nel flic-flac delle pozzanghere. Tutto si pigia, si urta, urla, capitombola e ingiuria nella notte buia che vuol perfezionare l'impantanamento con una sua pioggerella lenta lenta. S'inzuppa così di lagrime nere la villa piena di fascino tragico. Questo pantano forse non è che povera carne tumefatta intorno a quella ferita dolorante. Le blindate sono ferme, invischiate. A cento metri il lume di una fattoria. La svegliamo con grandi urli. Nell'impossibilit
Cadeva una acqueruggiola fina, penetrante, fredda, che rendeva il tempo scuro, il cielo insipido. Gli alberi avevan perduto il loro manto e mostravano le loro ossa nere, che tremolavano sotto la fredda brezza. Il luogo era solitario. Tutto ciò stingeva sul carattere di gi
Il largo respirare di Booz dormïente mesceasi de' ruscelli a 'l romor roco e grave. Era nel tempo quando la natura è soave: i colli avevano gigli su la cima fiorente. Ruth pensava; dormiva Booz. L'erbe alte e nere ondeggiavano; in pace respiravan li armenti; una immensa dolcezza scendea da i firmamenti. Era l'ora in cui placidi vanno i leoni a bere.
Sergio prese il manoscritto, cui aveva dettato a Regina; ne tolse la lettera che questa aveva scritto a nome della Regina del romanzo, e cacciò il resto sotto i carboni ardenti. Ratto, la fiamma vi sorse e l'ultima scena dei Sixièmes étages de Paris disparve. Sergio assistè perfino alla trasformazione, alla scomparsa delle ceneri nere della carta, cui respinse sotto la brace.
E aspettava. Ella apparve dopo qualche tempo. Aveva indossato un suo vestito di seta a righe minute bianche e nere, di un taglio assai succinto: e i biondi capelli erano raccolti in un grosso nodo ricciuto, a met
La lampada proiettava sopra Emilia dormente un raggio opaco e calmo; gli occhi chiusi con le nere ciglia abbassate, la bocca chiusa con le labbra raccolte a un'immobilit
Ma era una trebbiatrice, coperta di lunghe tele nere che sventolavano nell'aria. Il nonno si affrettò un poco nel passare, e disse forte: Ho ottantasette anni.
Aveva le trecce così nere che parevano immergere tutta la sua persona in un cerchio d’oscurit
Oh! per un solo momento divertiamoci dunque a singhiozzar sulla voce illusoria d'una zampogna lontana che mi piange in fondo alla memoria melodie appassite e tremanti sulle ciglia come lagrime di morte!... Così potrò sentire la tiepida angoscia di veder rifiorire per prodigio nei pianti della zampogna il mio lontano passato, tutti i miei soli defunti che di nuovo s'indorano nel mio cuore, e l'antico villaggio subitamente rinnovato, smagliante nel din-don soleggiato delle campane!... Solo un momento ti concedo, o mio cuore!... Più non s'indugi!... Allentate i freni! Non potete? Schiantateli!... Che il polso delle macchine centuplichi i suoi slanci! Ecco: rimbalza il mio treno in un alone di fiamma e d'oro sanguinolento!... Oh! nere braccia di fantasmi, fate, fate girar senza fine le sue ruote dentate di fuoco, in una velocit
Calava una notte dolce e serena, nel cui chiarore incerto que' ribaldi parevano tant'ombre nere in processione. Il cocchiere arrivò davanti il portone di casa Savarella un'ora prima di far giorno. Picchiò un bel pezzo. Fu il canonico che si risentì per il primo.
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