Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 8 luglio 2025
Porta una corta veste ondeggiante di raso celeste, le calze e le scarpette nere; e la bionda chioma è divisa da una parte e legata con un nastro celeste sulla tempia. Pare l'incarnazione della serena infanzia; pare la sorella di tutte le bambine che sono al mondo. Un lungo mormorìo commosso passò nel pubblico; e nelle gremite gallerie fu un grande spingersi e sporgersi per poterla vedere.
E Sergio scorse una dama, celata da un denso velo, saltar fuori d'un lancio, e d'un lancio spiccarsi nella palazzina. La dama portava un abito verde scuro a strisce nere, un grande sciallo, un cappello nero. E' riconobbe sua moglie. Scambiò ancora qualche parola col suo amico, e ritirossi.
Composte e silenziose, attraversavano la piazza; insieme si alzavano in piedi ai punti prescritti della messa, insieme si sedevano dopo il vangelo, si prosternavano insieme, fino a terra, al mistico irraggiare dell'ostensorio; poi le due figurette nere, piccoline, secche secche e diritte, si vedevano comparire sempre mute, sempre appaiate sull'alto della viottola del Santuario di Crodarossa, la loro passeggiata favorita.
Gli alberi inondati di luce, le nere ombre delle rupi, i vapori luminosi che salivano dalle vallate, il terribile silenzio interrotto dal malinconico grido dell'upupa, il grosso gufo della montagna e il sordo mormorio del Cosa, tuttociò pareva circondare il monastero di un influsso magico.
Guardo intorno: che triste e grande spettacolo! Mura altissime, nere, scalcinate, che serpeggiano dalla sommit
Il Vicerè ordinava: «Per le morti delle persone reali gli uomini possano portare le giamberghe nere di panno o bajetta, ed in tempo d’est
Il signor Omobono parlava sommesso e gesticolava con certa furia; e il suo ascoltatore, faccia torva, bronzina, con due folte sopracciglia nere e due grigi mustacchi, seguiva col suo sguardo sinistro e con una specie di grugnir sordo le parole di lui, accompagnandole col mover del capo, mentre colle gomita appuntate sul deschetto, batteva a quando a quando l'un contro l'altro i pugni.
Giornate nere. Avvilimento, rabbia compressa, digrignare di aguzzi denti. Il leoncello graffia e morde le sbarre del suo gabbione. Sogna, invelenito, chi sa quali altre fughe, quali altri più fortunati travestimenti. Pur di combattere!... Ad un piccolo ritratto, nel quale egli appare con la divisa di fante per così breve tempo portata, appone queste parole di dedica al padre, e non sa quale tremenda profezia vi racchiuda: «Ricordo di una impresa che la seconda volta non fallir
Lentamente, fuori dalle palpitanti ferite delle onde, emergono le chiglie mostruose di tre nere corazzate, masticate o rimasticate, e respinte alla superficie dall'insolenza delle profondit
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca