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Aggiornato: 12 maggio 2025
Malon parlava, e io mi perdevo negli occhi della nichilista, inondati di quella malinconia che va al cuore come una nota soave, al punto da farmi riprendere da una voce grave una voce che mi insegnava che un socialista non deve contemplare una signorina viva come si farebbe con una figura sulla tela di un pittore illustre. Seppi dopo molte cose di lei.
Greci o latini, i maggiori di tutti questi son quelli che si soglion chiamare meritamente i «santi padri della Chiesa»; e i piú sono dalla metá del quarto alla metá del quinto secolo, quando giá era poco men che cessata la coltura antica, quando giá erano inondati di barbari i due imperii, e principalmente il latino; onde apparisce piú che mai la contrarietá delle due colture antica e cristiana, delle due serie decrescente e crescente.
S'accosta la bella contessina Manayra, con un bussolotto e grida, agitandolo: Per i poveri inondati! L'avvocato e il professore si mettono la mano in tasca e danno cinque lire. Il marchese, con meraviglia grande dell'avvocato Bonfigli, cava solennemente il portafogli e getta nel bussolotto un biglietto da dieci lire. La contessina ringrazia e va via.
Ricordo che, quando si fece la gran fiera degli inondati del Veneto, il marchese passeggiava cautamente tra i banchi, carico di oggettini, di ninnoli, che aveva portato da casa, ma per fingere d'avere fatto di grandi acquisti: e con tutti quei curiosi impiccetti tra le mani, si pavoneggiava, tra il professore Massei e l'avvocato Bonfigli, il quale era appunto uno dei pochi che sapessero dell'avarizia del marchese.
In seguito a otto giorni di pioggia, il Nervia si gonfiò in modo straordinario e minacciò una inondazione nei bassi fondi sociali di Crescimbeni. Il sindaco raccogliendo tutta la sua energia nelle misure precauzionali chiamò a sè un abile falegname e gli ordinò dodici cassette pensili, destinate a raccogliere le oblazioni a pro degli inondati, e poi aspettò.
Gli alberi inondati di luce, le nere ombre delle rupi, i vapori luminosi che salivano dalle vallate, il terribile silenzio interrotto dal malinconico grido dell'upupa, il grosso gufo della montagna e il sordo mormorio del Cosa, tuttociò pareva circondare il monastero di un influsso magico.
Ma c'ero anch'io tra quella folla! diceva il giovane, guardando la bella creatura con gli occhi inondati da lacrime di gioia c'ero anch'io, e ti ho veduta affacciarti... È stata come un'apparizione divina... Sono io che ho gridato in mezzo al silenzio profondo, che succedette un istante al tuo apparire: Viva la Amieri!... Ah, tu non hai riconosciuto la mia voce?... Forse perchè la mia voce tremava... come ora... ed io era più inebriato, più commosso di tutti da quella festa...
I di lei occhi, maravigliati, pieni di riconoscenza, intenti, inondati da una gioia che non lasciava più luogo a dubbio, stavano fissi in quelli del marchese. Ella si spiccò da sua madre, si slanciò con subitaneo moto verso di lui, gli prese la mano e sclamò: Ah, come l'adoro lei, marchese. Come è buono! E questo valse all'Enrico come cento perdoni.
Fatti pochi passi, ecco la contessa madre, anche lei armata di bussolotto.... Per i poveri inondati. Ho gi
La traversata della foresta del Bahr-el-Abiad si compì felicemente in poco più di tre quarti d'ora. I tre mahari sostarono un momento presso le ultime palme deleb poi ripresero la celere loro corsa attraverso le pianure, dirigendosi verso Hossanieh i cui tugul apparivano distintamente, inondati dai cocenti raggi del sole che cominciava a discendere all'occaso.
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