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Aggiornato: 9 luglio 2025
Come la carrozza, per la salita, andava al passo, i monelli si facevano audaci, gettavano mazzolini d'edelweiss sulle ginocchia di Lidia, senza cessare dalla loro nenia mendicante. Lidia, che credeva liberarsene coll'offrir loro qualche moneta, se li vedeva comparir più numerosi.
Ogni tanto, per le strade ben pavimentate, passava a cavallo un giovine patrizio di Giuda, ufficiale nella guardia romana, pallido ed effeminato sotto l’alto elmo, che mal nascondeva in quelle fisionomie di decadenti l’intima vergogna della irredimibile servitù. Quel parlar grave della gente di Palestina metteva nell’aria un non so che di musicale, una specie di ronzìo calmo e vasto, che pareva la nenia voluttuosa di un popolo semidormente, la voce senza convinzione di anime passate al di l
Sentiamolo un tratto questo modo meraviglioso: disse la moglie, e riprese a cantarellare la sua nenia fra i denti.
Talvolta il padre, chiamandolo e vedendolo sordo, dava in una risata sgangherata e ripeteva quei due nomi per delle ore colla cadenza sonnolenta di una nenia; poi aveva finito per chiamarlo: la bestia, e il primo giorno che lo chiamò così, la madre furiosa l’aveva minacciato col tridente ed egli l’aveva battuta. Ma fu l’unica volta in sua vita.
La Teobaldi lanciò alcuni trilli preliminari, così acuti che parvero lacerar l'aria, poi iniziò una nenia lagrimosa con un ritornello singhiozzante; la cantatrice tremolava da capo a piedi, e le si agitavano i riccioli grigi sulla fronte; essa aveva gli occhi levati in alto, quasi a cercare il suo sogno tra gli arabeschi stampati del soffitto.
Ah! dove in quel giorno, dov'era il tuo brando, O Marco, o di Serbia speranza immortale? Conosci e sostieni lo strazio nefando? O il sonno e la morte ti avvinser così Che nulla più curi? La morte? Il fatale Momento di morte per lui non arriva: Mutate la nenia ne l'oda festiva; Ei dorme, si scuote, risvegliasi al dì!
Scelsi a casaccio, diedi l'indirizzo, e me ne andai presto, fuggendo quei profumi che mi sonavano intorno una nenia da funerale, o parevano elevarsi a nembi di sinistro incenso.
Oh!... I bei tempi!... Il nostro secolo È una nenia e non un canto! Noi siam lucciole sbiadite, Essi il fuoco, essi l'incanto! Oggi i bozzoli e la vite Ci preoccupan l'idea Più dei lauri e della gloria D'una bellica epopea! Oh!... I bei tempi!... Eppur s'io medito Sulle stragi dei possenti; S'io ricordo il Sant'Uffizio Ed i roghi dei sapienti; S'io rifletto alle baldanze Di tiranniche ignoranze;
Forse il suonatore era vecchio; forse aveva fatto una magra giornata; forse era un infelice, perciò usciva dalla sua mano quella nenia così stravagante. Massimo si abbassò sulla ringhiera del balcone, e da quell'altezza buttò a caso una moneta da due lire al suonatore.
Quadri, melodi e statue E commedie e volumi Tutti d'amor ci parlano Negli umani costumi.... È una rancida nenia! È un nojoso frastuono! Sempre lo stesso tôno Su una nota tenuta!... Taide, tu pure, ingenua, Alla nenia credesti! Con chi primo ti piacque Una notte giacesti.... E trovasti, togliendoti Al convegno geniale, L'infamia e l'ospedale Dove morir di stenti.
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