United States or Heard Island and McDonald Islands ? Vote for the TOP Country of the Week !


Di questi il primo, nato di gran legnaggio, nella terra di Scalea in Calabria , imparentato colla siciliana famiglia de' conti d'Amico, e signor di feudi in Sicilia e in Calabria , venuto era fanciullo seguendo la regina Costanza, con madonna Bella madre sua, nutrice della reina; e a corte d'Aragona si era educato nelle armi e nelle astuzie. Pietro molto amore gli pose; il fe' cavaliere con Corrado Lancia, giovanetto congiunto della reina; e una sorella di Corrado a Ruggiero sposò. I due cognati prestantissimi si fecero in armi: e avvenne che Corrado, pria dell'altro che tanto dovea vantaggiarlo di gloria, ebbe nome, e segnalossi capitan di navi catalane, in fatti audacissimi sopra Saraceni . Giovanni di Procida per altra via più combattuta venne in grazia al re d'Aragona. Nacque costui, o fu allevato in Salerno; ebbe alto stato appo l'imperator Federigo e Manfredi, e oltre il feudo di Procida molti beni allodiali in Salerno; fu medico assai riputato ; e tradusse dal greco in latino, o compilò in latino, le massime di filosofia morale degli antichi sapienti . Narrano alcuni, a ringrandir Giovanni e rendere più patetici i suoi casi, che volontario ivane in bando, trafitto di mortal rancore perchè uomini francesi per violenza contaminasser la moglie e la figliuola di lui, uccidessero il figlio che difendeale; e di tanto misfatto negassegli giustizia il re . Ma non drammatico appar questo esilio dai documenti, che attestan Giovanni fatto ribelle innanzi il milledugentosettanta, probabilmente per la guerra di Corradino, e se gittan qualche barlume su i suoi domestici torti, dan luogo a tal sospetto più tosto dopo l'esilio che innanzi . Come noto nella corte di Manfredi, Giovanni cercò asilo appo la reina Costanza in Aragona; ov'ebbe da Pietro le signorie di Luxen, Benizzano, e Palma; cortigiano suo fidatissimo divenne, e consigliere : ch'uomo fu di molta saviezza e dottrina, aguzzato anco la mente da un intenso odio, e dalle aspre sue vicende ammaestrato a maneggiare questi vari e sfuggevoli animi degli uomini. Quegli usciti, dall'amaro soggiorno in corte straniera non volgendo altro nell'animo che la patria loro e la vendetta contro quella rea mano che li cacciò, forte stigavano il re. Tritavan insieme con esso le condizioni delle cose; la mala contentezza de' popoli in Sicilia e Puglia; la tirannide stolta di Carlo; i disegni del papa; i timori del Paleologo: aver questi oro e non armi; Aragona il contrario; Roma saette d'altra tempra: s'accozzerebber pure; battesse l'ali questo Carlo, gli aggiusterebbero il colpo. E spiavan, vegliavano; ad ogni nuovo eccesso di Carlo, spuntava nel cupo consiglio d'Aragona un sorriso . Memorabil epoca in cui i quattro principi che tenean la più parte delle regioni europee bagnate dal Mediterraneo, furono ad un medesimo tempo di gran valore, e di grandi vizi, degni se non di lode, certo di fama. In Oriente il Paleologo, usurpatore, ma ristorator d'un impero, fraudolento più che forte, tremava di re Carlo. Questi agognando a tal vastit