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Aggiornato: 18 giugno 2025
Le doleva il nascondergli la sua gita a Milano; ma più la sgomentava il pensiero delle spiegazioni ch'egli le avrebbe chieste. Preferì interrogarlo. Perchè non mandare una riga? Non so.... Fu una risoluzione presa lì per lì. In fatti, secondo le vostre lettere dall'Aja, non dovevate essere a Venezia che al 20 del mese.
Le sue parole sono come l'alito dell'interno fuoco. Potevo nascondergli il mio pensiero? Se pure avessi voluto tacerlo, non l'avrebbe egli letto? «Quando noi crediamo una cosa neghiamo tutte le altre, quando proviamo un sentimento disconosciamo i sentimenti opposti o semplicemente diversi. Questo è il mio primo istinto. Mi pare d'aver cominciato a vivere da un mese soltanto.
Vinto dalla seduzione di quelle memorie, Prospero Anatolio chiuse gli occhi e, piegandosi dove lo trascinava l'immaginazione sua riscaldata, fece l'atto col quale gli piaceva meglio di risvegliare la giovine sposa: Egli con un soffio leggerissimo usava smuovere prima i capelli dalla fronte di lei, poi i riccioli ribelli che le si torcevano sulla nuca moltiplicandosi: accarezzava col fiato quella bocca socchiusa, fresca, ridente, quel seno pulsante di giovinezza; e, in preda sempre alla irritante visione, egli la vide ancora una volta scuotersi con un fremito, aprire gli occhi, guardarlo trasognata; la vide arrossire, sorridere, gettare un grido di bambina, e poi, vergognosa, stringerlo colle bellissime braccia, nascondergli la testa sul petto, coprendogli il volto con una grossa onda di capelli.
Non potei nascondergli che il sapere incastrato nella testa del mio busto il cranio di un morto ignoto mi produceva repugnante impressione. Molti scultori fanno così egli mi disse. Rimessomi a posare, mi sentivo impacciato. Fanciullaggine! Ora lo comprendo; ma quel cranio che, vivente, aveva contenuto un cervello pensante affatto diverso dal mio, mi faceva fantasticare stranissime cose.
Mentii così, con piacere, per un bisogno pudico di nascondergli le mie sofferenze. Egli mi prese alla lettera, sbozzò un sorriso e raccattato un sasso sul viale invitò Alessio a una sfida di tiro contro un punto lontano. Chiacchierò poi del più e del meno con volubilit
Allora la poveretta, con qualche agitazione, ma pur con quella confidenza che egli le aveva inspirato, non volle nascondergli la trista vita che il suo marito aveva condotto finora; il suo scampo da morte che dicea prodigioso; ma pur sempre il pericolo che avrebbe corso di essere arrestato come uno della banda di quelli assassini, se alcuno a quell’ora per istrada lo ravvisasse.
Colui che parlava in tal guisa era un giovine sui vent’anni, vestito di un farsetto azzurrognolo listato di bianco e di vermiglio, e con una zazzera bionda le cui ciocche scompigliate scendevano a nascondergli mezza la fronte e le guancie. Il viso roseo e la delicatezza dei contorni lo avrebbero fatto togliere agevolmente per una leggiadra donna travestita da paggio, se certi peli vani che ombreggiavano il labbro superiore e il basso delle guance, non avessero fatto manifesto che egli avea dritto a portare il nome mascolino di Fiordaliso, col quale era chiamato a Roccam
Sì, o signori, quel vecchio venerando mi mandò iersera a chiamare, e mi chiese se fosse vero di quella sfida che avevo mandata al marchese di Montalto, ed io non potei nascondergli il vero, che egli del resto conosceva per filo e per segno. Egli mi pregò, mi scongiurò allora, che mi ritenessi da quella prova di sangue, e non gli valsero preghiere, nè scongiuri.
Mattia vedeva. Nella vigilante attenzione, ond'egli con l'animo sospettoso, circondava ora sua moglie, tutto ciò che ella tentava di nascondergli, appariva con evidenza più allarmante dinanzi al suo pensiero. L'odiosa ipotesi, che gli era balenata nello scorgere l'abbattimento di Loreta quand'egli le ebbe appreso la partenza del Polverari, era ora sovrana del suo spirito. Egli sentiva ormai incrollabile la certezza che quell'amore, non ispento mai, rinato violentemente, avrebbe creato fra lui e sua moglie un vuoto ed una freddezza, che nulla avrebbe potuto più far sparire. Alvise Polverari, lontano, lontano per sempre, sarebbe stato pure presente ognora in mezzo ad essi, involontario distruggitore della loro felicit
E mio marito? disse poi Camilla; potrò nascondergli sempre che possedevo quelle lettere? Lo spero.... Ma che? tanto lo temete? E donna Maria sorrise, che a lei certo Federico non metteva paura. Oh io non temo di nulla! rispose Camilla con indifferenza. Ma lo amo, ve lo confesso.... Vorrei, se fosse possibile, che ignorasse.... Del resto, aggiunse con alterigia, ciò non mi avrebbe arrestata.
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