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Aggiornato: 9 luglio 2025
Vi ero venuto per subitaneo e quasi inesplicabile capriccio: e non entravo in nessuna chiesa, non visitavo gallerie o musei, non mi fermavo davanti ai monumenti. Erravo per le vie con aria sbadata. Se non che, di tratto in tratto, mi accorgevo che tra le persone dei passanti ne ricercavo una, colei, che più non avevo riveduta da una settimana. Ne ero invasato.
Dalla sua peregrinazione per i musei di Europa, egli aveva portato un gusto per le cose dell'arte, e lasciata da un canto la filosofia, si era messo attorno ad uno studio sulla scuola siciliana di pittura, e specialmente sul Monrealese. La figura di questo artista forte, originale, precorritore del proprio tempo e di tanto superiore alla sua fama, lo aveva subitamente sedotto.
La bellezza è un fior raro in Olanda come in tutti i paesi; ma vidi nondimeno assai più donne belle in un giro di cento passi nel bosco dell'Aja, che non ne abbia viste in tutti i quadri dei Musei olandesi.
Dicevano proprio cosí. È cosa enorme, e pur vera. I tedeschi sono venuti qui da noi per secoli e secoli a sfruttare le nostre biblioteche, le nostre gallerie, i nostri musei e i nostri scavi. Hanno ristampato i nostri classici, riprodotti i nostri quadri e le nostre statue, ed hanno sparpagliato le edizioni e le riproduzioni per tutto il mondo, e specialmente in Italia, e ci hanno convinti che il popolo geniale non erano gli Italiani che avevano create quelle opere, bensí i tedeschi che le riproducevano. Con le riproduzioni hanno fatto fior di quattrini; e fior di quattrini hanno fatto esercitando, legittimamente ed illegittimamente, il commercio delle nostre antichit
Musei: cimiteri!... Identici, veramente, per la sinistra promiscuit
Mio Dio, Ti supplico, ginocchioni, gettato a terra Ti supplico, fammi morire! Ho letto le memorie dell'anno scorso. Mio Dio, fammi morire. Risparmiami un altro anno di tormenti. Trovo nel cassetto una memoria che mi diede Vittoria. Oh piango! E devo scrivere pei musei e pelle biblioteche. Ho lavorato cinque ore. Scendo. Trovo i confetti della sposa. 21 febbraio. Perchè sono sì sconfortato?
Poeti futuristi! Io vi ho insegnato a odiare le biblioteche e i musei, per prepararvi a ODIARE L'INTELLIGENZA, ridestando in voi la divina intuizione, dono caratteristico delle razze latine. Mediante l'intuizione, vinceremo l'ostilit
E quind'innanzi facciamo come fo io, povero profano, che oramai, quando vorrò vedere dell'arte buona, sentire la scossa elettrica del sublime, se sarò a Firenze andrò a Pitti, o agli Uffizii, se sarò a Roma pellegrinerò apostolicamente fino ai Musei Vaticani, se sarò a Parigi come ora, domanderò ospitalit
Ma il Museo della Ronda di notte e del Banchetto della guardia civica, com'è il primo a visitarsi, è anco quello nel quale gli stranieri, prima di partire da Amsterdam per la Nord-Olanda e la Frisia, dove non ci son più musei, vanno a dare un addio alla pittura olandese.
Alle esposizioni non andava, poichè non poteva molto camminare e le poltroncine giranti non la contenevano; così non andava mai a visitare i musei. In conversazione non andava, poichè il moto di stupore e quello di terrore talvolta, d'ogni nuova presentazione, erano cose non destinate a farle buona impressione.
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