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Io credo e non so se altri lo abbiano creduto prima di me che se non esistesse il fenomeno dell'assalto sensuale contro cui non vale ragione, morale, timore della pena possibile, religione, nulla a quest'ora il mondo sarebbe rimasto quasi spopolato. Ormai non sono più che i bigotti e i regnanti che fanno legittimamente all'amore per dovere o per calcolo.

"Che il Duca lascierebbe godere tutti i beni che legittimamente appartenevano a detti Fratelli nei suoi Stati, ovvero in termine di due mesi gliene pagherebbe il valore all'arbitrio del Vescovo di Vercelli, e d'altra persona da nominarsi da essi medesimi;

Fermiamoci qui un momento. Il Payot se la piglia legittimamente contro questo tipo di studente che chiama sparpagliato; ma non pensa che la colpa non è tutta imputabile all'infelice. L'attivit

E tutto il giorno pensai alla signora Nina, e la sognai tutta notte, e al giorno successivo stetti alla finestra l'intero mattino per vederla, e fui così fortunato che mi vide e si volse e la salutai, e per un mese non lasciai di andare alle stesse ore alla finestra, sempre colla stessa fortuna, e una volta ardii sorriderle, e un'altra volta ardì sorridermi... e cinque mesi e otto giorni dopo, io mi stringeva legittimamente al cuore la signora Nina... non più vedova.

La nostra situazione è strana.... molto strana.... Se ci fosse qui un commediografo!... Due uomini, che hanno sposato legittimamente una bella donna, e se la disputano: uno contro l'altro i due mariti, vivi, di una delle donne più seducenti che il mondo abbia visto: un principe rivale d'un assassino fuggito dal carcere.... Ah! ah! ah! E il principe rideva, d'un riso secco, stridente, nervoso.

Il matrimonio dovrebbe essere l'unione di due cuori, di due anime che si comprendono a vicenda, che a vicenda si amano. Dovrebbe essere l'unione di due esseri di sesso diverso che si propongono di condividere le gioie ed i dolori della vita. Il fine del matrimonio è di perpetuare legittimamente l'umana specie. Due esseri che si amano desiderano adrentemente quest'unione che per sempre li congiunge con una catena dorata, che assimila le loro inclinazioni, le simpatie loro e la loro moralit

I Gesuiti? Per lo appunto. Chi meglio di loro meritò della Chiesa? Francesco e Domenico sostennero la Chiesa pericolante, i Gesuiti la rilevarono pericolata. Chi sarebbe stato a pari di loro gagliardo a durare le lotte della fede co' Luterani, Calvinisti, Zuingliani, e l'altra peste maledetta di eretici, che Cristo confonda? Al Papato e al Principato i Gesuiti sono più necessari che i denti in bocca all'uomo; senza essi non si mastica: ed io so quello che mi dico. Il Principato attese a deprimere la Chiesa; e la Chiesa, legittimamente difendendosi, crollò il Principato: dannose le mutue offese, e quelle dei Principi, per di più, empie. Ora poi che assursero i Popoli ad avvantaggiarsi delle diuturne discordie, e, rotto il freno, minacciano il trono e l'altare, i Principi hanno fatto senno; e, uniti in bel vincolo di amore, attendono a sanare le scambievoli ferite: di entrambi adesso ne stringe pari la cura, però che entrambi derivino da Dio, quantunque immediatamente la Chiesa, mediatamente il Principato. I Gesuiti ottimamente compresero la doppia missione, e la esercitano con la sapienza del serpente, e la semplicit

Alpinolo, coll'impeto sconsigliato a lui naturale non si limitò ad adempiere la commissione di Margherita: la quale anzi gli aveva ingiunto di risparmiare a suo marito la cognizione d'un oltraggio, per resistere al quale ella sentiva abbastanza forte stessa, non abbastanza forte lo sposo per accoglierlo come uom deve, o per legittimamente punirlo. Ma se a lei la prudenza insegnava a rivelare il men che si può de' guai irremediabili, Alpinolo era invece persuaso che il mostrare le piaghe equivalga a rimediarvi. Non appena dunque ebbe inviato fr

Dicevano proprio cosí. È cosa enorme, e pur vera. I tedeschi sono venuti qui da noi per secoli e secoli a sfruttare le nostre biblioteche, le nostre gallerie, i nostri musei e i nostri scavi. Hanno ristampato i nostri classici, riprodotti i nostri quadri e le nostre statue, ed hanno sparpagliato le edizioni e le riproduzioni per tutto il mondo, e specialmente in Italia, e ci hanno convinti che il popolo geniale non erano gli Italiani che avevano create quelle opere, bensí i tedeschi che le riproducevano. Con le riproduzioni hanno fatto fior di quattrini; e fior di quattrini hanno fatto esercitando, legittimamente ed illegittimamente, il commercio delle nostre antichit

È chiaro che questa politica di speculazione vive della ricchezza pubblica come di una preda legittimamente conquistata, invece di esserne la tutrice vigile e sapiente.