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Aggiornato: 18 giugno 2025


Perché mi parli cosí mozzo? parla col tuo malanno! LALIO. O Dio, che se lo dico, Olimpia ha giurato di volermi ammazzare. SENNIA. E se non lo dici, ti ammazzarò or ora. Quello d'Olimpia ha da venire, ma il mio sará adesso, al presente. LALIO. Io non lo dico, avertete. Quando voi mi diceste che stessi in camera, io me ne uscii per vergogna. SENNIA. Di che cosa? LALIO. Di quel che viddi.

Volevo ben dire! esclamò la marchesa, avvicinandosi con molta ed affettuosa premura. Mozzo Bonito, voi siete tanto bello, da non poter ingannare del vostro sesso la gente. Bisognerebbe esser ciechi! Ed io vi consiglio, signora contessa, di ripigliare la vostra veste di donna, od altrimenti di tingervi il viso e le mani.

Mozzo Bonito! mozzo Bonito! esclamò la regina, commuovendosi. O piuttosto, contessa del Fiesco.... Sappiamo tutto: non piangete; siamo qua noi. Dio! soggiunse, volgendosi alla marchesa. Come è bella! Se avesse i capelli biondi, non si direbbe?... La regina vi fa giustizia; prese a dire la marchesa, cercando di rompere il corso dei pensieri regali.

Brunello era in cortile, dritto vicino a una piccola carrozza con due cavalli pomellati; in un angolo aveva disposto la scuderia con altri cavalli, il cocchiere e il mozzo. Ma non giuocava. Il dottor Alemanni lo sorprese mentre guardava fisso innanzi a , assorto in qualche suo sogno lontano.

Dammi qui la catena da appendergli all'orologio, disse il ferratore al mozzo. E me la ferrarono all'anello con dei colpi spietati che davano loro piacere. Basta, basta, Signore Iddio! Mi rialzai e prese il mio posto il mio compagno di branca, cioè l'uomo col quale stavo per essere appaiato chi sa per quanti anni.

m'andava io per l'aere amaro e sozzo, ascoltando il mio duca che diceva pur: <<Guarda che da me tu non sia mozzo>>. Io sentia voci, e ciascuna pareva pregar per pace e per misericordia l'Agnel di Dio che le peccata leva. Pur 'Agnus Dei' eran le loro essordia; una parola in tutte era e un modo, si` che parea tra esse ogne concordia. <<Quei sono spirti, maestro, ch'i' odo?>>, diss'io.

Mozzo il capo al principale, per cui si conservano tucti gli altri, rimane libero e in pace, senza veruna guerra. Non ha chi li li faccia, perché l'anima ha tolto da quello che la tenea in amaritudine ed in tristizia. E che guerra ha l'obbediente? Fagli guerra la ingiuria? No, ché egli è paziente; la quale pazienzia è sorella de l'obbedienzia. Sonnoli gravi e' pesi de l'ordine?

MARTEBELLONIO. Per un mozzo di camera. LECCARDO. Come? gli attaccate l'ale dietro per farlo volar nel cielo? MARTEBELLONIO. L'attacco le lettere al collo con un sacchetto di pane che basti per quindici giorni, poi lo piglio per lo piede e me lo giro tre volte per la testa e l'arrandello nel cielo.

54 Ragion gli dimostrò il pericol grande, oltre al morir, del fine infame e sozzo, se l'omicidio nel castel si spande; e del pensare il termine gli è mozzo. Voglia o non voglia, al fin convien che mande l'amarissimo calice nel gozzo. Pur finalmente ne l'afflitto core più de l'ostinazion poté il timore.

m’andava io per l’aere amaro e sozzo, ascoltando il mio duca che diceva pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo». Io sentia voci, e ciascuna pareva pregar per pace e per misericordia l’Agnel di Dio che le peccata leva. Pur ‘Agnus Dei’ eran le loro essordia; una parola in tutte era e un modo, che parea tra esse ogne concordia. «Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?», diss’ io.

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